Come una cerva anela ai corsi d’acqua,
Così l’anima mia anela a te, O Dio!
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente :
Quando verrò e vedrò il volto di Dio ?
Quando il salmista dice che la sua “anima” ha sete di Dio, non immagina solo una sete puramente spirituale o intellettuale. La parola “anima”, suggerisce piuttosto che la sete proviene dal profondo del suo essere e coinvolge tutto ciò che è più vitale in lui. Per chi sperimenta questa sete, vivere senza Dio non è vivere, poiché su questa terra la vita non è piena per lui senza la lode di Dio.
In questo salmo si esprime un esiliato che si trova lontano dal luogo in cui si riunisce il popolo di Dio, lontano dal Tempio in cui i fedeli incontrano Dio ed il suo volto. È il ricorso delle celebrazione comuni che alimenta la sua sete (v. 5). Ciò è quindi intimamente legato all’esperienza di tutti coloro che hanno ricercato Dio e hanno cantato le sue lodi. Testi biblici commentati
Le visite in Italia si succedono da anni con molta regolarità. Alcuni fratelli visitano i giovani che durante i mesi estivi passano dalla collina. Questa volta è toccato alla Toscana, Umbria ed Emilia-Romagna che hanno accolto una tappa del pellegrinaggio di fiducia nel maggio 2010. Un fratello ha scritto:
“Tutte queste visite erano come dei segni, talvolta molto piccoli ed insignificanti. L’Italia è un paese abituato a grandi manifestazioni, ma con le diverse “crisi” – economica, culturale e della trasmissione della fede – che attraversano il paese oggi, sembra che ci sia una certa pesantezza tra i giovani ed i meno giovani. Dunque il fatto di essere visitati, di dover uscire dalle proprie abitudini, di pregare insieme e prendere coscienza delle proprie povertà – nelle quali Dio ci attende – può liberare delle forze creatrici insperate…per tutti. Questo ci mette tutti su uno stesso cammino ci permette di avanzare verso il Cristo. Ed ecco che l’essere piccoli non è più un problema ma un dono, un segno per tutti”.
Un fratello scrive: “Quando siamo ritornati nelle Filippine dopo Pasqua, abbiamo constato che il “pellegrinaggio di fiducia” è proseguito a Manila e nelle diverse regioni delle Filippine. Parecchie migliaia di giovani hanno partecipato all’incontro internazionale di Manila in febbraio. Per cinque giorni hanno pregato insieme e riflettuto sul tema: “Una sete per una vita in pienezza- una chiamata a trasformare il mondo” ( Lettera dalla Cina). Questi momenti riecheggiano ancora in loro ed al ritorno presso le loro comunità in molti hanno desiderato proseguire questo pellegrinaggio.
È stato impressionante vedere come i pellegrini di Manila avessero condiviso le loro esperienze con coloro che non avevano potuto partecipare all’incontro…
Appena arrivati siamo subito ripartiti in autobus verso San Jose City, Nueva Ecija, dove per cinque giorni si riunivano i giovani di diverse diocesi del centro di Luzon per un pellegrinaggio locale…”
In maggio, un fratello ha fatto delle visite in tutte le regioni della Danimarca: Copenaghen, Zelanda, Fionia, Jutland del Nord e centrale, e partecipando pure alle giornate ecumeniche delle Chiese a Viborg.
Taizé è in contatto con numerose Chiese in Danimarca: chiese luterane, cattoliche, battiste, pentecostali ed apostoliche. Incontri e preghiere hanno avuto luogo in ciascuna di queste chiese durante la visita. Come in ogni paese scandinavo la qualità del canto e della musica è molto importante. Quindi, solisti e musicisti erano sempre presenti per arricchire ulteriormente l’atmosfera meditativa delle preghiere. La maggior parte dei canti di Taizé sono tradotti in danese, e non sono più “melodie esotiche” importate da un pellegrinaggio in un paese caldo del sud. Esse fanno trasparire i desideri più profondi dei danesi di oggi. Attraverso i canti, in molti scoprono con sorpresa la presenza di Dio in loro, e un desiderio di pace…
Per sottolineare i 70 anni di Taizé e i 5 dalla morte di frère Roger, un estratto di un’intervista videa inedita con il fondatore della comunità di Taizé sarà online all’inizio di ogni mese dell’anno 2010.
Per sabato 12 giugno, sarà online una proposta di preghiera in solidarietà con le vittime del terremoto di Haiti del 12 gennaio.
Tu il Risorto, nel tuo Vangelo ci chiami a restare con te. Allora si apre a noi il futuro più bello possibile: accogliere il tuo amore.