Il fatto è che un prete di Chacao, piccolo borgo dell’isola che ha accolto l’incontro, è in contatto con Taizé dal 1966. Il legame si è fatto anche attraverso una parrocchia di un quartiere povero di Santiago, « La Legua». Ogni settimana, c’è lì una preghiera con i canti di Taizé, animata da un gruppo musicale eccezionale. Da diversi anni, questa parrocchia manda alcuni giovani per un periodo di tre mesi a Taizé. Ha pure la tradizione d’inviare dei giovani a fare delle «missioni al popolo» a Chiloé, durante le vacanze. «Chiloé è la riserva spirituale del Cile», diceva un prete della parrocchia di La Legua. Quest’anno, un incontro ha dunque riunito a Chacao giovani giunti dalla Legua e giovani di Chiloé. Uno dei partecipanti scrive:
«Dal 4 al 7 febbraio 2004, un piccolo miracolo si è compiuto sopra un’isola vicina alla Patagonia cilena: un incontro di preghiera di Taizé nella cittadina di Chacao, a quasi 14.000 km da Taizé. Circa 80 giovani hanno vissuto una bella esperienza di fiducia e accoglienza. Sono arrivati da molti luoghi, Stati Uniti, Colombia, Ecuador, Spagna, Belgio, dalla parrocchia di La Legua, che è uno dei quartieri più poveri di Santiago del Cile, e da Antofagasta, al nord del Paese. E il più importante e che c’erano giovani delle diverse comunità dell’isola di Chiloé, huillici e chiloti, famiglie di contadini o pescatori delle località di Pulelo, Chacao, Coñimó, Teneaún, Quellón, Caulín…
All’inizio avevamo molti dubbi e in pochi erano quelli che vi credevano. È ora difficile descrivere con le parole quel che abbiamo vissuto. Qualche immagine è rimasta scolpita nei nostri cuori: le testimonianze spontanee e piene di senso, la semplicità della preghiera, l’amore e la dedizione dei giovani di La Legua, la bontà dei Padri José e Andrés, due preti che hanno appena celebrato il quarantesimo anniversario del loro arrivo su queste terre, l’armonia della musica, chitarra, flauti, violino, organo, il calore delle voci del coro, le introduzioni bibliche, i gruppi di riflessione, le danze folcloristiche, pezzi teatrali durante il forum del sabato, il Padre Nostro cantato al suono del tamburo in mapudungun (lingua dei popoli indigeni del sud del Cile), i differenti servizi, pulizia delle spiagge, visite ai malati, la lettura del messaggio di frère Roger, le visite del vescovo di Temuco e del vescovo coadiutore d’Ancud, il mandato a Daniel, un giovane cileno che andrà in Bolivia per aiutare alla preparazione dell’incontro di Taizé che si svolgerà a El Alto, dal 29 aprile al 3 maggio. E soprattutto la fiamma dello Spirito, il calore della fiducia, la vocazione a servire, la luce di speranza che brilla nelle tenebre…».
Pentecoste a Santiago
Da alcuni anni, all’Università Cattolica di Santiago del Cile ha luogo una preghiera settimanale animata dai giovani. Quest’anno, nel mese di febbraio, alcuni di loro hanno partecipato all’incontro di Chiloé nella Patagonia cilena. Nel mese di maggio hanno aiutato ad animare i canti in occasione dell’incontro di El Alto in Bolivia. Per Pentecoste hanno preparato una preghiera speciale ed un’incontro al quale ha partecipato anche il nunzio apostolico, Mons. Aldo Cavalli. Per l’occasione frère Roger ha inviato un messaggio ai partecipanti alla celebrazione: «In questo momento in cui siete riuniti per celebrare la Pentecoste, desidero dirvi che, con i miei fratelli, vi siamo vicini. Voi sapete che a Taizé amiamo i giovani cileni e siamo attenti alla loro ricerca per vivere in comunione con Dio e in comunione gli uni con gli altri».