TAIZÉ

Rome, Gennaio 2013

Alcune settimane dopo l’incontro europeo

 
Dopo la più recente tappa del Pellegrinaggio di Fiducia nella capitale italiana, è il momento di condividere alcune impressioni. Naturalmente gli aspetti più importanti sono invisibili, perché sono interiori: i semi di fiducia e di speranza che sono stati seminati e che forse cresceranno in modi diversi. Ma fermiamoci un momento con alcune parole e avvenimenti che è bene ricordare.

Un evento ecumenico accolto da Benedetto XVI

La preghiera comune del 29 dicembre in Piazza San Pietro, che ha riunito 45.000 giovani cattolici, ortodossi e cristiani protestanti insieme con il Papa, rimarrà probabilmente il punto più alto del 35mo incontro europeo. Durante la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, Benedetto XVI ha ricordato questa preghiera con le seguenti parole :

E’ stata molto significativa la veglia che ho potuto celebrare circa un mese fa, in questa Piazza, con migliaia di giovani di tutta Europa e con la comunità ecumenica di Taizé: un momento di grazia in cui abbiamo sperimentato la bellezza di formare in Cristo una cosa sola. Incoraggio tutti a pregare insieme affinché possiamo realizzare «Quello che esige il Signore da noi» (cfr Mi 6,6-8), come dice quest’anno il tema della Settimana; un tema proposto da alcune comunità cristiane dell’India, che invitano ad impegnarsi con decisione verso l’unità visibile tra tutti i cristiani, e a superare, come fratelli in Cristo, ogni tipo di ingiusta discriminazione

Kiran, un giovane che viene dall’India e che ha partecipato all’incontro, ha scritto:

È stato un grande piacere partecipare alla preghiera comune il 29 dicembre in Piazza San Pietro con il Papa Benedetto XVI e migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. Sentendo queste migliaia di persone che cantavano insieme era come se la gioia del cielo fosse venuta sulla terra. E il momento del silenzio è stato così impressionante!

Gli incontri in tutte le parrocchie nel corso delle ultime settimane

Dopo l’incontro, i fratelli e i giovani del gruppo di preparazione hanno visitato tutte le parrocchie e le comunità cristiane di Roma che hanno ospitato i partecipanti durante l’incontro. Durante queste visite, coloro che avevano aperto le loro porte erano pieni di gratitudine. Alcuni genitori hanno detto che i loro figli erano stati in un primo momento poco entusiasti all’idea di accogliere giovani sconosciuti a casa - una sensazione che è presto scomparsa non appena padroni di casa e ospiti hanno cominciato a conoscersi l’un l’altro.


Frère Alois ringrazia la gente di Roma

In segno di gratitudine, frère Alois ha scritto una lettera a tutti coloro che sono stati coinvolti nella preparazione del 35mo incontro europeo. Ecco alcuni estratti:

Migliaia di persone hanno aperto le porte a giovani che non conoscevano, in un periodo in cui spesso si ha paura degli estranei: per i cristiani questo mette in evidenza la comunione della Chiesa, e per tutti aiuta ad approfondire la comprensione tra i popoli. L’ospitalità è un gesto che permette a tutti di diventare portatori di pace nella società.
 
Prima di partire, tanti giovani ci hanno espresso la loro gratitudine per i giorni trascorsi a Roma. Anche coloro che dormivano in alloggi collettivi hanno trovato la gioia nello stare insieme, nell’aiutarsi reciprocamente nella semplicità di questo pellegrinaggio.

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I giovani provenienti da tutta Europa sono ora in contatto

Un’altra buona notizia riguarda i collegamenti creati tra giovani provenienti da diversi paesi europei, che potrebbero rivelarsi di lunga durata grazie ai moderni mezzi di comunicazione e social network. Bei segni di amicizia sono arrivati anche per posta, come questa cartolina, che è stata ricevuto da una parrocchia di Roma:

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Altri echi ricevuti dai giovani partecipanti

Tra i numerosi messaggi ricevuti dopo l’incontro, molti parlavano della comunione con Dio e con gli altri, come il frutto più bello dei giorni a Roma. Per esempio, un giovane dal Belgio raccontava nel bus sulla strada di casa "un momento privilegiato di fiducia, silenzio, incontro, comunione con Dio, che ci porta tutti insieme nel suo amore. È buono e bello vedere i volti di tanti giovani che non sono il futuro, ma il presente della Chiesa .... "

Basia dalla Polonia aveva preso parte a diversi incontri europei, ma questo sembrava essere diverso fin dall’inizio:

"Roma: per molti una città di monumenti storici e magnifiche basiliche; ma per me, durante i sei giorni dell’incontro, Roma è diventata la fonte di fede, speranza e amore. La fede condivisa con 40.000 giovani; spero che l’ecumenismo e la riconciliazione siano possibili; e l’amore di Dio, che non ha mai cessato di sorprendere me ed il mio amico".

Thomas dalla Francia è stato ospitato presso "La Fiera":

"Incontri molto belli si sono svolti anche in questa ’parrocchia’ atipica. Il Festival delle Nazioni è stato un vero successo. Nonostante la difficoltà di creare Chiesa, è nata una comunità. Prima di partire, alcuni gruppi avevano separatamente espresso il desiderio di organizzare una breve preghiera. Poi, sempre più giovani si sono uniti a questo momento. Anche in condizioni precarie, e, direi, soprattutto in situazioni di grande semplicità, la grazia è abbondante. "

Anche Robert - originario di Tanzania - ha preso parte all’incontro. È stato con una famiglia che gli ha dato un esempio di fiducia molto grande, e ricorda anche:

"È stato incredibile vedere credenti di diverse confessioni (cattolici, protestanti, ortodossi e altri) e lingue riuniti nell’unità della Parola di Dio. Molti avevano percorso un lungo cammino, ma tutti siamo rimasti, abbiamo mangiato e abbiamo pregato insieme. Questo è il potere della fede in Gesù, che è la via, la verità e la vita. A questo proposito, mi rimangono queste parole di frère Alois: "Ciò che ci unisce è più forte di ciò che ci divide".

Marta, dalla Bassa Slesia, Polonia - ha messo in evidenza, in particolare, l’esperienza di "La Chiesa come comunità", che l’incontro ha rappresentato per lei.

"È stato bello incontrare persone che erano piene di pace, di semplicità e umiltà. Si è potuto davvero sperimentare l’unità che è stata resa possibile dallo Spirito Santo. Dio era libero di fare miracoli grandi e piccoli, è venuto nel silenzio, nel canto, nella preghiera, in ogni persona che abbiamo incontrato, attraverso la bellezza delle chiese romane, attraverso l’apertura reciproca e l’aiuto (di cui ho beneficiato molto dato che sono su una sedia a rotelle) - ma anche attraverso la nostra pazienza. Ora so per certo che la pace inizia nel mio cuore ed è un puro dono, che non dipende da i miei sforzi."
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Durante questo periodo, a Strasburgo ...

Un grande gruppo di 150 giovani da Strasburgo era presente a Roma. L’annuncio che il prossimo incontro si terrà in Alsazia e Baden è stato accolto con gioia. Nel corso delle ultime settimane, sono già stati offerti 50 posti in famiglia, per accogliere i giovani durante il prossimo incontro. Si tratta di un inizio incoraggiante!


Alcuni echi da parte dei media

L’elenco qui riportate non è esaustivo, ma, piuttosto, cita articoli o trasmissioni degne di interesse per coloro che vorrebbero saperne di più.

Perseguire questa ricerca

Nella sua lettera di ringraziamento, frère Alois conclude:

"Siamo tutti venuti a Roma come pellegrini. Siamo tutti in cammino verso una più personale comunione con Dio e verso una più profonda comunione con l’altro. A Roma i giovani hanno scoperto le tracce della continuità della fede dal tempo degli apostoli a oggi. Provenienti da diverse nazioni, da una varietà di denominazioni cristiane, sono stati anche in grado di approfondire la loro solidarietà, in un momento storico in cui le difficoltà materiali - al contrario - incoraggiano un ripiegamento nell’identità personale.
Possiamo noi tutti continuare a cercare e lottare per questa solidarietà lì dove viviamo! Restiamo uniti a voi, cari amici che vivono a Roma, in segno di gratitudine e in una profonda comunione fraterna ".
Ultimo aggiornamento: 2 maggio 2013