Dopo gli incontri nel NORD AMERICA, alcuni indiani nativi dell’America sono venuti a Taizé e ci hanno chiesto di andare a fare un incontro del pellegrinaggio di fiducia nella loro riserva di Pine Ridge, nel SUD DAKOTA. Successivamente altri fratelli della
comunità sono tornati nel Nord America per altri incontri in differenti regioni. Nel 2014 un gruppo da Pine Ridge è ritornato a Taizé; attraverso queste relazioni che si approfondiscono con gli Indiani d’America Lakota, siamo colpiti nel vedere che anche
laddove, nel corso della Storia, la fiducia è stata rotta, tradita, essa può rinascere.
In AMERICA LATINA avevamo già animato degli incontri in Bolivia nel 2007 ed in Cile nel 2010. Già da 40 anni alcuni fratelli vivono nella città di Bahia, nel Nord-Est del Brasile. Di fronte alla situazione dei loro differenti paesi, i giovani latino-americani
avrebbero moltissime ragioni per scoraggiarsi. Ma dovunque noi siamo andati abbiamo incontrato cristiani che cercano di essere “sale della terra”.
Nel MESSICO, come in GUATEMALA, essere sale della terra significa lavorare per la pace in società molto spesso segnate dalla violenza, dal traffico di droga. Una fede popolare molto viva mette in grande risalto il fatto che Dio è vicino a ciascuno, in particolare ai poveri. Molti cristiani vorrebbero che la Chiesa fosse innanzitutto un
luogo di accoglienza e di ascolto per tutti, e questo aiuterebbe a fare crescere la pace.
A CUBA, molti dei giovani hanno sete di uscire dall’isolamento. Ci hanno chiesto di salutare, al nostro ritorno, i giovani di altri paesi, hanno bisogno di sentirsi vicino a loro. Per loro, essere sale della terra vuol dire scegliere di tener viva la speranza..
Ad HAITI, la fiducia in Dio spinge i cristiani ad essere sale della terra malgrado le enormi difficoltà. Essa permette loro di vedere la realtà attraverso la luce della resurrezione. Anche il grave terremoto del 2010 non ha soffocato la loro fiducia in Dio.
Dovunque in America latina – lo abbiamo visto anche a PORTO RICO e nella REPUBBLICA DOMENICANA - la gioia prevale, a dispetto delle asperità della vita, delle ingiustizie, delle grandi differenze fra poveri e ricchi, della precarietà dei migranti. Tutto questo ci interroga ed allo stesso tempo ci stimola. Persino fra i più
poveri, è la fiducia in Dio che nutre la gioia. Attraverso la loro fraternità i cristiani contribuiscono a costruire una società dove la legge non è “ognuno per se stesso”, bensì la solidarietà e la responsabilità degli uni per gli altri.