Una prima visita a Taizé… nel freddo dell’inverno
Ashraf, della Chiesa evangelica luterana in Giordania ed in Terra Santa, è arrivato da qualche giorno a Taizé con un gruppo di studenti dell’istituto ecumenico di Bossey, in Svizzera.
Arrivando a Taizé, portando con noi da Ginevra il freddo e la neve, siamo stati accolti calorosamente con un pasto frugale che fin dal primo momento mi ha mostrato la semplicità di vita a Taizé … anche se chi aveva ancora fame poteva riceverne un po’ di più. Abbiamo mangiato rapidamente, perché eravamo arrivati in ritardo a causa della neve – in quanto Palestinese, solo raramente ho vissuto in tali condizioni climatiche!
Per prepararci alla preghiera, le campane suonano per dieci minuti nel corso dei quali ci siamo diretti verso la chiesa. Entrandovi, ho provato ammirazione e stupore. Subito ero sorpreso dalla bellezza e dai colori della chiesa. La luce delle candele e delle lampade avvolgeva la chiesa di roso e di arancione e le vesti dei fratelli erano come punti bianchi disseminati nella chiesa. Poi sono rimasto stupito anche dal grande numero di giovani e dalla loro fedeltà, un aspetto che spesso manca nelle nostre chiese dappertutto nel mondo. Qui, sono ancora stato attratto dalla bellezza dei canti e dal sistema meditativo con il quale erano ripresi, ed ero anche incuriosito dalle differenti icône poste nella chiesa e dalle immagini che componevano le vetrate. Infine, il lungo moento di silenzio nella preghiera era ciò di cui sentivo avere molto bisogno. […] Al ritorno, sono felice di avere scoperto questo luogo, che ora vorrei visitare in estate.
Taizé:Nella gioiosa attesa del Natale
Già da sei settimane, l’accoglienza a Taizé vive un ritmo invernale. Tutto è diventato più calmo e, per così dire, più familiare: i giovani, poco numerosi a Taizé, compongono per una settimana come una grande famiglia radunata per un momento dell’Avvento. La liturgia, i canti e le decorazioni della chiesa aiutano ciascuno a vivere questo tempo di attesa e di preparazione al Natale, alla veuta di Gesù Cristo.
Fuori della chiesa, visibile dalla strada, un grande presepe che illustra i brani della Natività con dei personaggi a grandezza umana è stato costruito, illustrato con versetti biblici. Di settimana in settimana, la storia continua ed il presepe cresce … e la presenza di un asino e di pecore ogni domenica ne fa un gioioso luogo di incontro per tutti coloro che sono a Taizé e per delle famiglie della regione.
La settimana scorsa, la visita di un gruppo di quattordici religiosi cinesi di differenti comunità, è stata un momento di gioia. La loro presenza a Taizé è stato un segno in più della comunione con i cristiani della Cina, al termine di questo anno durante il quale si prega per loro, a Taizé, ogni venerdì sera.
Ascoltare meglio la voce del Signore
Joseph (Australia)
È la prima volta che vengo a Taizé e riflettendo sull’esperienza che ho fatto, mi sembra che ho potuto ascoltare meglio la voce del Signore, nella pace e nella calma. Ho capito anche che parlo troppo a Dio e che non gli do l’occasione di rispondermi – ciò che in fondo è ben più importante che non il fatto di parlargli.
Ho trovato rinfrescante essere fra altri cristiani e parlare di Gesù, della Scrittura e di altri argomenti spirituali che hanno accresciuto e rinnovato la mia fede. In questo modo ho compreso questa frase dei salmi: “Fermatevi e sappiate che io sono Dio" (Salmo 46,11). A Taizé, ho potuto ritirarmi dall’agitazione e dallo stress della vita quotidiana per trovare un luogo di pace, di tranquillità e di preghiera.
Taizé: l’inizio dell’Avvento
A Taizé, per la prima volta, un presepe, illuminato durante la notte, è stato sistemato fuori dalla chiesa, sul bordo della strada che attraversa il villaggio e la zona dell’accoglienza. È un segno del tempo dell’Avvento, che per i cristiani è appena iniziato. Anche la liturgia manifesta questa attesa, utilizzando introduzioni e canti caratteristici.
Dato che l’accoglienza è tradizionalmente più calma nei mesi di novembre e dicembre, alcuni dei giovani fra coloro che rimangono più a lungo possono partecipare alle preghiere e vivere degli incontri in alcuni paesi d’Europa: Croazia, Italia, Svizzera, Germania, repubblica Ceca, Polonia. Due ragazze, una tedesca e una polacca, hanno fatto una serie di visite nel Nord d’Italia e in Svizzera. Anche in Francia si sono moltiplicati gli inviti, da Cluses a Puy-en-Velay, da Bourges a Grenoble, dall’Allier al Jura.
Durante la sistemazione del presepe sono state filmate alcune immagini.
Condividere la gioia di vivere
Filip (Serbia)
Vengo sempre a Taizé con qualche amico ed ogni volta ne faccio di nuovi. È la franchezza fra le persone che permette di creare l’atmosfera di Taizé: guardare qualcuno e sorridergli, condividere uno scherzo, conversare brevemente o semplicemente ridere. In altre parole, è condividere la gioia di vivere e di essere insieme.
Incontri con giovani da tutto il mondo
Monika (Ungheria)
Il regalo più grande per me sono stati gli incontri che ho potuto fare. Ho molto riflettuto su come potevo esprimere ciò che mi era rimasto di chi ho incontrato. È come se potessi vederli tutti in un bel dipinto, pieno di colori e di figure da portare a casa con me. Ora ho degli amici provenienti dal mondo intero (dall’Africa, dall’Asia, dall’America) e la sensazione che queste persone hanno condiviso le loro esperienze e dei momenti particolari con me. Ho imparato molto da loro. Anche se ciascuno continuerà la sua vita a casa sua, resteranno nel mio cuore.
Introduzione biblica e gruppi di discussione, una vera condivisione
Miku (Giappone)
È la prima volta che vengo a Taizé. Ho incontrato molte persone di differenti paesi, specialmente durante le introduzioni bibliche e i gruppi di condivisione. Ho vissuto con loro un momento creativo. Dato che ogni persona del gruppo veniva da un ambiente diverso, era molto interessante ascoltare le loro opinioni.
Abbiamo discusso, dopo l’introduzione di un fratello, su alcune domande come: « Che cosa voglio veramente? » e « Quando sento la presenza di Dio? » Più che una discussione era una condivisione, ognuno ascoltava l’altro. Ho apprezzato molto di poter esprimere liberamente la mia impressione, le mie idee. Mi sono sentito sereno.
Le vacanze di Ognissanti
Come tutti gli anni, migliaia di giovani francesi si sono riuniti a Taizé in occasione delle vacanze di Ognissanti, in tre ondate successive. I giovani erano stati ben preparati prima del loro arrivo ed hanno potuto contare sull’ascolto attento e sull’accompagnamento degli adulti, sacerdoti, pastori, responsabili laici. Numerosi gruppi erano accompagnati dal loro vescovo, come nel caso delle diocesi di Évry, di Tours, di Lille, di Nanterre, di Sens-Auxerre, di Pontoise e di Rennes.
Un’altra importante visita è stata quella del pastore Schlumberger, nuovo presidente della Chiesa riformata di Francia. Durante il suo soggiorno ha potuto incontrare diverse volte frère Alois ed altri membri della comunità, i giovani volontari ed alcuni pastori francesi.
All’inizio di novembre, vi erano ancora quasi cinquecento svedesi e dei giovani provenienti dal Belgio e dalla Germania che hanno visitato Taizé. Con la loro partenza, la collina sarà ben presto molto tranquilla, anche se gli incontri internazionali continuano settimana dopo settimana, fino all’incontro europeo di Rotterdam.
Un incontro della Solidarietà
Domenica 3 ottobre, Taizé ha accolto 5000 persone della diocesi di Autun (dove si trova Taizé) per una giornata di preghiera e di riflessione. Un sole radioso ha accompagnato i partecipanti per tutto il giorno e il vescovo di Autun, Monsignor Benoît Rivière, era a Taizé già alle 9 per accogliere i primi che arrivavano. « Incontro della Solidarietà », la giornata era divisa fra i momenti di preghiera comune con i fratelli della comunità, una riflessione biblica e la possibilità di visitare tutta una serie di « case » dove il padrone di casa ci invitava a condividere differenti « modi » di vivere l’ospitalità: La Casa del Pellegrino, La Casa IPOD (ospitalità nei collegi e nei licei), La Casa della Vita (Accogliere la vita; il diritto all’infanzia), La Casa di Abramo (Permettere e favorire il dialogo interreligioso), La Casa del Lavoro (La brutalità e l’indifferenza nel mondo del lavoro?), La Casa Accoglienza (Quale accoglienza nelle parrocchie?)… La giornata è poi terminata con la celebrazione eucaristica. È la quarta volta che la diocesi di Autun si riunisce qui a Taizé per un Incontro della Solidarietà, dopo gli incontri del 1995, 2000 e 2005.
Taizé dopo l’estate
La visita più rilevante di questo periodo dopo l’estate, senza dubbio è stata quella di una quarantina di giovani adulti cinesi che studiano a Roma: si è così ascoltata molte volte la lingua di questo paese durante la preghiera comune. E ogni venerdì sera, la comunità continua a pregare per il popolo della Cina.
Approfittando di un momento di maggior calma, nonostante l’accoglienza sia continuata, i volontari hanno beneficiato di una settimana di riflessione ed hanno incontrato frère Alois potendo porre tutte le loro domande. Alla fine delle celebrazioni dei 1100 anni dalla fondazione dell’abbazia di Cluny, il padre abate Asztrik del monastero benedettino di Pannonhalma in Ungheria, accompagnato da un fratello, ha trascorso qualche giorno a Taizé.
Un gruppo di Armeni a Taizé
Armen (Armenia)
Con altri quattro Armeni, sono venuto a Taizé questa estate, con alcuni amici della Repubblica Ceca. È stato per noi un grande onore essere il primo gruppo dell’Armenia a Taizé. Accolti calorosamente, abbiamo sentito una bella ospitalità. Per me, la vita a Taizé ricorda un po’ le comunità dell’inizio del cristianesimo, attraverso l’amore fraterno ed il rispetto reciproco, in uno spirito di servizio. Prendendo parte alla preghiera comune tre volte al giorno, con migliaia di giovani, abbiamo lasciato salire verso Dio le nostre preghiere in favore della pace nel mondo e per la solidarietà verso coloro che ne hanno maggiormente bisogno.
La semplicità della vita a Taizé
Ryan (Malta)
Sono venuto a Taizé per la terza volta e ciò che mi fa ritornare è la semplicità di vita che ho percepito durante il mio primo soggiorno. Qui tutto è semplice, soprattutto la preghiera, le condivisioni bibliche, il cibo, l’alloggiamento e tutto quanto l’ambiente dove si vive. La vita di questa collina mi permette di consacrare del tempo per meditare sulla mia relazione con Dio e scoprire il progetto che egli ha per la mia vita. Posso prendere un momento di distacco, vedere come posso migliorarmi e mettermi al servizio degli altri.
In settembre, gli incontri continuano
L’inizio del mese di settembre ha visto, come tutti gli anni, un netto calo del numero dei visitatori, essendo terminate le vacanze in molti paesi d’Europa. Tuttavia gli incontri continuano per tutto l’autunno. La presenza di un gruppo di 24 giovani di Haiti ha segnato l’ultimo giorno d’estate; essi hanno animato un incontro sul loro paese, come lo propongono i volontari di tutto il mondo ogni sabato. Durante la preghiera comune, per un canto è stata utilizzata la lingua delle Filippine, con il sostegno di una solista di quel paese.
Alla fine del mese di agosto, è arrivato a Taizé, per parecchi giorni, il presidente della conferenza dei vescovi tedeschi, Mons. Zollitsch, arcivescovo di Friburgo. Egli ha potuto condividere alcuni momenti con la comunità e incontrare i giovani cattolici e protestanti venuti numerosi in questo periodo di fine estate.
Alla fine del mese di agosto, anche i responsabili della pastorale giovanile di differenti diocesi francesi e di movimenti, alla presenza dei vescovi di Autun e di Carcassonne così come del Padre Timothy Radcliffe, domenicano d’Inghilterra, si sono riuniti a Taizé per preparare la giornata mondiale dei giovani a Madrid.
Una preghiera in un prato e un piccolo pellegrinaggio attraverso Taizé
Lorenz (Germania)
Dopo cinque soggiorni trascorsi a Taizé, dopo gli incontri europei di Bruxelles et Poznań, ogni esperienza rimane ancora diversa. Questo sabato, 14 agosto, abbiamo celebrato tre avvenimenti durante una grande preghiera della sera: i 70 anni di anniversario della fondazione della comunità, i cinque anni dalla morte del suo fondatore, frère Roger, l’ingresso in comunità di un nuovo fratello italiano.
La celebrazione è iniziata con una preghiera in un prato, vicino al villaggio, con nuvole bianche sulle nostre teste ed erba verde sotto i nostri piedi. Tutto si è svolto regolarmente ed ero veramente colpito per la bella compostezza dell’assemblea. Le migliaia di partecipanti hanno resistito ai numerosi cardi e alle cavallette riuscendo a creare un’atmosfera incomparabile, mentre tutti cantavano "Tu sei sorgente viva" e "Jésus le Christ".
Sotto il sole calante, abbiamo iniziato un pellegrinaggio attraverso il vecchio villaggio e le sue tipiche case, cantando "The Kingdom of God". Poi, prima di raggiungere la chiesa grande, siamo passati dal cimitero dove si trova la tomba di frère Roger.
Durante questa processione, forse i nostri canti non erano così brillanti come nella chiesa per la veglia con le candele. Ma ciò bastava per mostrare che formare tutti insieme un coro è sempre meglio che ciascuna voce da sola. In fondo è come durante una settimana a Taizé: la dinamica viene dall’impegno di ciascuna persona. Ancora una volta, lo spirito di Dio ci è venuto grandemente in aiuto!
I visitatori dell’estate
Ogni settimana dell’estate, parecchie migliaia di giovani continuano a radunarsi a Taizé. Dalla Svezia al Portogallo, dalla Russia a Malta, tutti i paesi d’Europa sono rappresentati. Inoltre, la presenza di volontari venuti dall’Africa, dall’Asia, dall’America, rinforza molto il carattere internazionale degli incontri.
Accompagnando gruppi di giovani o venendo personalmente per visitare la comunità, numerosi responsabili delle Chiese hanno recentemente intrapreso la via per la collina. Fra di essi, numerosi vescovi cattolici come Mons. Eterovic arrivato da Roma, gli arcivescovi di Dublino, di Poznan, di Digione, alcuni vescovi dell’Inghilterra, del Belgio, della Francia, della Croazia, del Rwanda, numerosi vescovi anglicani come l’arcivescovo di York, John Sentamu, di pastori luterani svedesi, dei monaci ortodossi ucraini. Importante è stata anche la visita di una ventina di sacerdoti della Cina continentale.
Incontro con l’arcivescovo John Sentamu di York
Fiodar (Bielorussia)
Succede ogni tanto di incontrare persone di cui possiamo dire che vivono nel Vangelo. Un esempio è stato il nostro incontro con l’arcivescovo anglicano di York, John Sentamu. La prima cosa che mi ha molto stupito era la sua semplicità nei modi di fare e di parlare. Non è qualcuno che mette di fronte a tutto la sua posizione, la sua esperienza o le sue qualità. È un uomo per il quale il Vangelo non è un monumento di letteratura o un oggetto di analisi teologica. Il Vangelo non è un mezzo per vivere, è la vita stessa. Questa assenza di «razionalità» nel suo linguaggio crea una sorta di affinità fra lui ed i profeti della Bibbia. Per lui gli avvenimenti della incarnazione e della resurrezione non appartengono al passato bensì è ciò che ci rinnova nel quotidiano. Nessuno vi resta indifferente!
Confrontarsi sul senso della nostra vita
Jikke (Olanda)
La prima volta che sono venuto a Taizé ero un bambino. Ma quest’anno ci sono ritornato da giovane adulto con molte domande sulla mia vita. Ho scoperto che Taizé non è solo un luogo in cui si può parlare di Dio ma è anche un luogo dove ci si può confrontare sul senso delle nostre vite e sulla maniera in cui possiamo far fronte alle difficoltà che incontriamo. Certo, non si può trovare una risposta a tutte le nostre domande ma si può iniziare a trovare dei mezzi per risponderci, parlare ad altri e rendersi conto che non si è i soli ad essere preoccupati per tali domande.
Una riflessione sugli stereotipi e i pregiudizi
Pauline (Francia)
Durante il mio soggiorno a Taizé, ho partecipato a un laboratorio intitolato “Stereotipi e pregiudizi...Comme porsi? Riflessioni ed esercizi pratici”.
Ho trovato interessante ascoltare quello che dei giovani di altri paesi pensano della mia propria cultura e scoprire alcuni pregiudizi che abbiamo su altri paesi. Durante l’incontro, abbiamo sentito diversi punti di vista e opinioni, ma questa è stata la conclusione: se è impossibile non avere in mente dei cliché, allora si tratta innanzitutto di averne il minimo possibile e inoltre di avere uno sguardo di empatia per l’altro per comprendere la vita dal suo punto di vista.
Un’esperienza di Pentecoste
Dall’Ascensione fino alla settimana dopo Pentecoste, circa 8000 visitatori si sono ancora succeduti sulla collina. Tra quelli che venivano da molto lontano, una ventina di preti di Hong Kong, dei giovani e degli adulti del Pakistan, della Nuova Zelanda, degli Stati Uniti e dell’Argentina. Per molti è stata come un’esperienza di Pentecoste che ha unito tutti i partecipanti «al di là delle frontiere culturali e linguistiche».
Taizé: vivere quotidianamente un’apertura internazionale
Tra i giovani venuti sulla collina in questo inizio di maggio, ci sono soprattutto quelli dell’Olanda e della Svezia. Numerosi gruppi di preti, talvolta accompagnati dal loro vescovo, hanno anch’essi intrapreso il cammino per la collina, a volte solamente per poche ore, da Italia, Polonia, Lituania, Portogallo, Spagna, tra i quali l’arcivescovo di Siviglia. Taizé ha accolto, allo stesso tempo, i responsabili protestanti, cattolici e vieux-catholiques delle Chiese di Ginevra.
Trovare un senso nel lavoro pratico
Soo Tian (Malesia)
Durante la mia settimana a Taizé, ho ricevuto un lavoro, che consisteva nel prendermi cura del luogo dove le ragazze vivono un tempo di ritiro in silenzio. Eravamo diverse ragazze in questo gruppo di lavoro, ma la maggioranza di noi era occupata a pulire la casa mentre io mi curavo il giardino.
Malgrado questo parziale isolamento, è stata comunque un’esperienza piena di senso. Avrei potuto sentirmi sola, eppure ho realizzato che ero parte integrante di un progetto più ampio...anche senza essere in costante contatto con il resto dell’equipe. E ho anche pensato che questa situazione era simile ad alcuni momenti del mio cammino nella fede. Ci sono stati momenti in cui mi sono sentita sola, mentre ero – e sono sempre – membro di una comunità di credenti che voglio essere un segno visibile dell’amore di Dio per tutta l’umanità. Persino l’eremita più solitario nel deserto appartiene al Corpo di Cristo, e questo pensiero mi sembrava molto confortante!
Taizé dopo Pasqua
Nella settimana dopo Pasqua, 4200 giovani si sono ancora ritrovati a Taizé. In questi ultimi giorni, anche un gruppo di Shanghai era presente. Con due rappresentanti delle Chiese ortodossa e cattolica, il vescovo luterano d’Oslo è venuto a Taizé per preparare l’incontro che avrà luogo in Norvegia in settembre. Il vescovo di Nanterre, Mons. Daucourt, ha invece animato un gruppo sulla fede nella società secolarizzata.
Come spesso accade, i recenti avvenimenti del mondo hanno avuto delle ripercussioni a Taizé. L’incidente dell’aereo polacco ha suscitato una profonda tristezza nei giovani venuti da questo paese. Frère Alois ha subito inviato dei messaggi di solidarietà in Polonia e ha menzionato in due momenti durante la preghiera comune questo paese così spesso provato nella sua storia. Per quanto riguarda le nubi dovute all’eruzione vulcanica islandese, esse hanno rovinato numerosi piani di viaggio ma hanno anche permesso a un giovane canadese...di annullare la propria partenza per scegliere di passare una settimana in silenzio.
Alcune immagine della Settimana Santa a Taizé
Queste immagine ci sono state inviate per tre giovani che sono venuti a Taizé per Pasqua: Enrico (Italia), Stefan (Germania) et Oskar (Norvegia).
Portare la Resurrezione nella nostra vita quotidiana
Davide (Italia)
Così come Pietro e Giovanni accorsero alle parole di Maria Magdalena guidati da uno stupore che difficilmente riuscirono a comprendere, anche per noi è tempo di tornare a casa con lo stesso stupore nel cuore: la semplice vivacità delle giornate, l’intensità delle preghiere, il senso di comunità che coinvolge tutti i giovani .
Ci auguriamo che la pace ed il silenzio interiore che abbiamo vissuto qui a Taizé ci aiutino a portare la Resurrezione nella nostra vita quotidiana, affinché, con vigore rinnovato, come Maria possiamo andare incontro al Signore senza timore.
L’apertura e la fiducia nei piccoli gruppi di condivisione
Maximilian (Germania)
L’esperienza che più mi ha segnato durante il mio soggiorno a Taizé è stata lo scambio durante i piccoli gruppi di condivisione. Sono stato colpito dalla facilità con la quale abbiamo parlato di Dio e della Bibbia. Abbiamo infatti affrontato con dieci giovani, la maggior parte dei quali mai incontrati prima, argomenti che di solito discutiamo a casa con gli amici più intimi. Qui tutto questo è possibile, poiché sentiamo di avere tutti domande molto simili. Ciò che mi ha più impressionato è l’apertura e la fiducia nella condivisione con gli altri, come se queste apertura e fiducia permettessero di oltrepassare ogni frontiera.
Il silenzio durante la preghiera comune
Karoline (Norvegia)
Non sono abituata al silenzio, né a pregare insieme con gli altri. Penso che il ritmo delle giornate a Taizé mi abbia aiutato a comprendere cosa è importante per me nella vita e sono stata colpita dalla rapidità con la quale tutto questo mi è sembrato naturale. Mi sono bastati soltanto due giorni per potermi rilassare nei momenti di silenzio e raccogliere i i miei pensieri. Sono rimasta a Taizé una settimana e il terzo giorno molte questioni importanti mi sono venute alla mente durante la preghiera. Ho speso i due giorni successivi a riordinare questi pensieri e a trovare un modo per ottenere delle risposte nella mia vita di tutti i giorni. Anche il fatto che i fratelli sono stati sempre aperti ad ascoltare i miei problemi mi ha molto aiutato. Sono tornata a casa rivitalizzata e con il desiderio di cercare ancora più risposte.
Cinque minuti di silenzio il Venerdì santo
Michael (Germania)
Venerdì Santo, le tre del pomeriggio. Una campana suona, parcheggio l’auto ed esco fuori. La gente attorno a me si ferma e rimane in silenzio. Sempre più persone smettono di parlare, di lavorare, di muoversi. Un fratello della comunità esce dalla grande tenda dove si svolge l’accoglienza e si siede per terra in silenzio. In questo modo ricordiamo la morte di Gesù Cristo sulla croce. Cinque minuti di silenzio durante una giornata molto piena, fatta di incontri, risate, canti, lavoro e attività quotidiane. Dopo che la campana ha smesso di suonare, ci sono stati ancora altri istanti di silenzio, prima che tutto cominciasse di nuovo... ma con un forte sentimento di comunione, provocato dai cinque minuti di silenzio e di preghiera condivisi. Una breve pausa di riflessione nel nostro cammino verso la Pasqua.
Una visita dalla Ucraina
Venuto da Kiev, dove insegna filosofia all’università, Konstantin Sigov ha incontrato, durante la sua visita sulla collina, i giovani volontari. Uno di loro, Jacob originari degli Stati Uniti, ho scritto quanto ricorda dello scambio:
"Sono stato colpito per avere sentito parlare un professore ortodosso sull’importanza della "cattolicità"- cioè l’importanza di far convivere tutte le culture, tutte le lingue e tutte le persone nel disegno di Dio. In Occidente, noi spesso non abbiamo la possibilità di ascoltare la voce dei nostri fratelli e sorelle cristiani di Oriente e costituisce una fonte di gioia e sorpresa d´apprendere che una delle sue principali preoccupazioni è che condividiamo gli uni con gli altri. Egli lo ha fatto non soltanto con le sue parole, parlandoci della fede ortodossa e della pratica, ma anche semplicemente avendo compiuto il viaggio per essere presente in mezzo a noi. È un grande incoraggiamento per di sentire una voce così aperta e impegnata di un insegnante dal Est ".
Dall’Ascensione alla Pentecoste
In queste ultime settimane, l’affluenza è stata grande a Taizé. Oltre a giovani venuti dalla Germania e dalla Francia, si è notata la presenza di Svedesi, Olandesi ed Italiani. L’Ascensione ha riunito quest’anno 4000 giovani, un numero ben più alto rispetto agli anni precedenti. In questi giorni, la chiesa della Riconciliazione è stata completamente riempita dal canto. Sull’altare, i teli arancioni ricordano particolarmente, in questo periodo dell’anno liturgico, le lingue di fuoco che si posarono sugli apostoli a Pentecoste.
Inoltre a Pentecoste, la preghiera di sabato sera è stata segnata dalla vestizione di un nuovo fratello originario della Francia.
In queste ultime settimane, la collina ha ricevuto numerose visite particolari, tra le quali una parrocchia ortodossa di Mosca, il vescovo luterano Kock, ex-presidente della Chiesa protestante tedesca, ed anche... otto religiose provenienti dalla Cina continentale. Queste religiose sono le madri superiori di diverse e vengono da otto province; sono state salutate da frère Alois al termine della sua meditazione e poi applaudite a lungo.
Infine, il mese di maggio è stato segnato dalla visita, un mercoledì, di 1200 ragazzi della regione, con 300 accompagnatori adulti, che hanno potuto anche incontrare il loro vescovo. Essi erano stati ben preparati: è stato impressionante vedere tanti ragazzini in silenzio durante la preghiera di mezzogiorno.