Rotterdam
L’Incontro Giorno per GiornoDurante l’incontro questa pagina ogni giorno presenterà un breve riassunto della giornata.
Sabato 25 dicembre 2010La preparazione dell’incontro
Domenica 26 dicembre 2010Più di mille giovani sono arrivati per aiutare negli ultimi preparativi
Ulli (Germania)Questa mattina sono state accolte le centinaia di pellegrini venuti in anticipo per aiutare negli ultimi preparativi dell’incontro. Ognuno di loro ha ricevuto la Lettere dal Cile, che inizia con la « gioia » - ed è così che l’incontro è iniziato. Molti giovani, che hanno aiutato durante gli incontri a Taizé durante l’estate o che hanno partecipato ai precedenti incontri europei, si sono ritrovati di nuovo oggi. Innumerevoli sono stati i sorrisi, le risate, gli abbracci … non si capiva più se si doveva cominciare augurando «buon Natale» o se dire «benvenuti a Rotterdam!» La fatica del lungo viaggio era presto dimenticata grazie a tutti questi visi conosciuti. E questa gioia era contagiosa anche per coloro che partecipano per la prima volta ad un tale raduno e che si sono uniti a questi momenti di buonumore. Nando (Corea) ha disegnato questo schizzo che rappresenta dei giovani alla ricerca del loro percorso.Lunedì 27 dicembre 2010Bernat (Barcellona, Catalogna, Spagna)Siamo 17 volontari alloggiati in un piccolo appartamento che si trova in un quartiere vicino ad Ahoy, dove la maggior parte degli abitanti sono immigrati senza grandi mezzi di sussistenza. Siamo accolti da un gruppo di giovani che hanno deciso di vivere qui per realizzare un intervento sociale verso gli abitanti ed in particolare verso bambini e adolescenti. La nostra casa è quasi piena ma aspettiamo ancora altri giovani durante l’incontro! La notte scora, dopo una giornata piuttosto piena, ci siamo ritrovati nella piccola cucina -circa 5 m²- ed abbiamo pregato insieme davanti all’icona dell’amicizia. La decorazione dei saloni per la preghiera: due simboli per l’Olanda
Francesco (Venezia, Italia)Quest’anno ho deciso di venire due giorni prima per aiutare nell’accoglienza dei pellegrini e nella preparazione. Dopo il mio arrivo, due cose mi hanno colpito: l’accoglienza, ma anche il sentimento di fraternità e di comunità che viviamo insieme durante questi giorni. Al mio arrivo ad Ahoy – il luogo dove si svolge l’incontro e le preghiere ogni giorno –, sono stato immediatamente e calorosamente accolto da volontari, arrivati direttamente da Taizé e, probabilmente perché anche io sono stato per nove mesi volontario presso la comunità, ho percepito tutto il valore di appartenere tutti ad una grande famiglia di cristiani attraverso il corpo di Cristo, nostra comune eredità. La prima sera sono stato accolto nella chiesa locale e poi presso una famiglia olandese dove trascorrerò i giorni dell’incontro. Anche qui l’accoglienza è stata amicale e calorosa. Attraverso queste cose, scopro sempre di più che la nostra comunione poggia su un’unica sorgente: l’amore di Dio, che ci è stato rivelato dalla nascita di Cristo. Martedì 28 dicembreWang-Wei (Sichuan, Cina)Quando ho scoperto Rotterdam, subito ho avuto molto freddo, ma il mio cuore ben presto si è riscaldato … La famiglia che mi ha accolto a braccia aperte ha dato immediatamente prova di una grande fiducia in me offrendomi molto di più di quanto potevo sperare. Malgrado le numerose differenze culturali, in quanto sono straniero e soprattutto uno sconosciuto per loro, mi hanno dato tutto ciò che potevo augurarmi. Hanno superato le frontiere e ci hanno permesso di condividere ciò che noi siamo. Questo incontro mi permette di rendermi conto della presenza di Dio che è all’opera nei nostri cuori.
Dorien (Amsterdam, Olanda)Essere accolti nella propria lingua materna è il miglior modo di sentirsi come a casa propria. E’ ciò che abbiamo cercato di fare oggi durante l’accoglienza dei pellegrini dalla Germania. Vedere quaranta volontari pronti, già dalle 6 del mattino, ad accogliere i nostri ospiti tedeschi, era formidabile. Al momento dell’introduzione per ciascun gruppo in lingua tedesca, li abbiamo indirizzati nelle chiese di riferimento e nelle loro famiglie di accoglienza. Il calore di una lingua materna è il miglior punto di partenza per dialogare poi in altre lingue. Un gruppo di giovani è passato per caso davanti alla scuola ed ha chiesto « che sta succedendo qui ? ». Rotterdam adesso sa che il pellegrinaggio di fiducia è iniziato. Migliaia di giovani portano attraverso la città, ed anche oltre, la speranza e l’amore di Dio. Nando (Seul, Corea)Marion (Francia)« La cosa più importante è che tutti siano accolti con un sorriso » ci hanno detto il frère durante le spiegazioni. Allora stamane, eravamo un gruppetto di una trentina, armati del nostro sorriso, per accogliere i 1400 francofoni venuti per partecipare a questo pellegrinaggio di fiducia. Zaini in spalla, sono arrivati durante tutta la giornata. Dopo una presentazione dell’incontro, li abbiamo indirizzati nelle differenti chiese di accoglienza affinché poi ogni pellegrino potesse raggiungere una famiglia che gli offre ospitalità fino al 1° gennaio. Conclusione della giornata: tutti sono arrivati bene e possiamo continuare a sorridere! Mercoledì 29 dicembre 2010Michio (Yokohama, Giappone)Lunedì ho lavorato nella prima Hall di Ahoy, trasformata per l’occasione in un salone di preghiera durante il periodo dell’incontro. Abbiamo dovuto preparare moltissime cose in pochissimo tempo, e la presenza in questo spazio di un circo con il suo corteo di cammelli e di elefanti fino a martedì sera, ci ha notevolmente ritardato. Ci siamo un po’ preoccupati di questa situazione ma la grande motivazione della nostra équipe e la bellezza della preghiera della sera ci hanno rassicurato, ed io sono davvero felice di lavorare in una tale équipe durante l’incontro. Mezzogiorno e sera, le preghiere comuni riuniscono tutti i giovani
Elleke (L’Aia, Olanda)Questa sera, abbiamo ricevuto un SMS da una delle nostre famiglie di accoglienza: « Ho scoperto che anche i miei vicini accolgono dei giovani di Taizé. Prima di adesso non li conoscevo! E’ davvero sorprendente accogliere dei giovani venuti da così lontano e nella stessa occasione incontrare i propri vicini. » La nostra piccola chiesa del centro de L’Aia accoglie 130 giovani, dalla Slovenia, Polonia, Russia, Italia e Francia. I momenti più belli sono stati quando i giovani si sono incontrati ed hanno mischiato le loro rispettive lingue. Parliamo tutti lingue diverse ma riusciamo lo stesso sempre a capirci! Un bambino della chiesa è riuscito a dare un sorriso a ciascuno, mentre distribuiva caramelle e panini: non capiva le lingue parlate dai giovani, nondimeno parlava con le sue mani e con i suoi occhi … Accoglienza nelle famiglie
Margarethe (Germany)Arrivata qui in anticipo per aiutare, dopo tante settimane di preparazione e di eccitazione all’avvicinarsi dell’incontro, è fantastico vedere i risultati. Vedendo le persone così felici e pronte a dare una mano, ho capito che ne valeva davvero la pena! Annalie & Gerdine (Rotterdam, Netherlands)Abbiamo entrambe 20 anni, e questo è il nostro primo incontro. La nostra giornata è iniziata verso le 8,30 questa mattina nella nostra chiesa d’accoglienza. Tutti i nostri ospiti si sono radunati ed hanno cantato insieme, in differenti lingue. Dopo la preghiera del mattino, i giovani vengono invitati ad andare al proprio lavoro legato all’incontro, oppure a condividere la loro esperienza di fede in piccoli gruppi. Ogni giorno, abbiamo alcune domande a cui rispondere; nel nostro gruppo ci sono giovani della Polonia, della Svizzera e dell’Olanda. La prima domanda riguardava ciò che ci rende felici o infelici. Una giovane del nostro gruppo ha parlato della sua tristezza quando ha perso una persona vicina, ma anche della sua gioia di saperla vicino a Dio. Dopo questo momento di scambio in piccoli gruppi, siamo andati ad Ahoy per aggiungerci ad un gruppo molto più importante, le migliaia di giovani accolti durante l’incontro Giovedì 30 dicembre 2010Patrycja (Polonia)Ho sorriso quando ho visto queste migliaia di persone radunate per la preghiera, la sera ad Ahoy. Allora ho pensato quanto era bello che ognuno avesse trovato un tetto per dormire e qualche genere di sostentamento. È la bella esperienza dell’ospitalità e della fiducia che ci è stata fatta, a noi giovani. Ho colto che cercando di cooperare possiamo costruire l’unità. Attraverso Cristo che ci unisce, noi non siamo mai soli – e questo mi permette di aprirmi sempre di più per credere e amare. Possa questo sentimento crescere nei nostri cuori. Preghiera e gruppi di condivisione nelle chiese che partecipano all’incontro
Olesya (Ucraina)Quest’anno ho la fortuna di partecipare per la terza volta all’incontro europeo di Taizé, a Rotterdam, insieme a tanti giovani venuti dal mondo intero. Durante questo incontro, sono tornata alla sorgente; attraverso la preghiera, il canto, il silenzio e la riflessione, ho constatato che Dio è presente, con noi, e che ascolta le nostre preghiere e ci aiuta ad andare avanti. Ogni anno, sono profondamente colpita dall’ospitalità e dalla gentilezza delle nostre famiglie e delle nostre chiese di accoglienza che per noi si sono grandemente aperte. Questo segno di fiducia mi riempie di gratitudine e del desiderio di condividere ampiamente con altre persone ciò che ho ricevuto. Gruppi a tema
Estelle (Parigi, Francia)Questo pomeriggio la domanda che veniva posta in nel tema di un gruppo mi ha interpellato: «Abbiamo bisogno di andare sempre più veloce?» Ogni partecipante è stato invitato a cercare nella Bibbia dei passaggi che si riferivano al movimento nella sua dimensione positiva ed altri da cui derivava una esperienza negativa, dei passaggi che ricordavano la velocità ed altri la lentezza. Questa presenza di tendenze contraddittorie mi ha rassicurato in quanto presenza perfino nelle Scritture dei nostri dilemmi. L’incontro di Rotterdam è allora questo tempo così prezioso e difficile da utilizzare nella nostra vita per discernere perché affrettarsi, perché per chi prendere del tempo. Rhonald (Manila, Filippine)Il gruppo sul tema «Dio è all’opera in noi. Come capire la sua chiamata e rispondervi?» mi ha molto interessato. Ho appreso molte cose sulla scoperta della chiamata di Dio. L’ascolto è il migliore cammino; il silenzio può aiutarci a sentire il messaggio di Dio. Sono stato sorpreso di vedere tanti giovani con il desiderio di scoprire la loro vocazione. Far sbocciare la propria vita è davvero essenziale – mi sembra che questo gruppo mi ha potuto aiutare, come anche tutti i giovani che cercano la propria strada. Venerdì 31 dicembre 2010Anton (Germania)Dopo già sei momenti di grande preghiera comune nei due distinti saloni collegati però fra loro dal sonoro, posso dire che questo è l’aspetto dell’incontro che più mi ha toccato. Malgrado l’enormità dei saloni ed il gran numero di persone, queste preghiere mi hanno davvero permesso di trovare la calma e la gioia in Cristo. Per me, è molto importante pregare insieme a così tanti giovani di origini diverse in contesti di semplicità – in effetti si trattava di un salone d’esposizioni – e nella metropoli di Rotterdam. Il luogo del silenzio
Qvinny (Olanda)All’inizio dell’incontro, dei medici e qualche infermiere arrivati dai dintorni di Rotterdam, hanno contribuito a realizzare una infermeria ad Ahoy. Fortunatamente fino ad ora non abbiamo avuto urgenze gravi, gli incidenti si sono limitati al massimo a qualche caso di influenza. Ma cosa fare per una giovane ragazza malata, troppo debole per prendere i trasporti pubblici e che avrebbe bisogno di un buon letto e di molte attenzioni? A quale famiglia chiedere di prendersi cura di una persona malata quando ciò non era previsto? Dopo qualche telefonata, abbiamo trovato una donna che desiderava offrire la sua attenzione e le sue buone cure. Così, una semplice influenza diventa un esercizio pratico di fiducia. Guillaume, Grenoble/Annecy, FranciaArrivato per il secondo anno come volontario all’incontro europeo, sono stato accolto a braccia aperte a casa del sacrestano della nostra chiesa d’accoglienza, insieme ad un francese, uno svizzero ed un belga. L’atmosfera è, come ogni anno, una formidabile mescolanza di sorrisi, di preghiera, d’amicizia, di silenzio e di gioia. Sono stato particolarmente segnato da una domanda posta da un vescovo nel nostro gruppo di condivisione sul tema del perdono, e sull’idea di trovare qualcuno a cui affidarsi: Dio è nostro amico? Possiamo affidarci a lui? La risposta è sì, e noi ci siamo tutti trovati d’accordo nel dire che il perdono è necessario, e che molte volte passa attraverso l’amicizia intima con qualcuno che ci aiuta ad accettarlo, compreso anche Dio attraverso la preghiera e la meditazione. Questo ci ha anche permesso di fare un parallelo con la gioia che noi viviamo quando perdoniamo, o quando riceviamo il perdono … la gioia di avere il cuore leggero. I pasti comuni
Mari-Liis (Estonia)Ieri, durante la preghiera, ho intravisto un gruppo di giovani cantare nella lingua dei segni. Questa cosa mi ha profondamente segnato e toccato, ma allo stesso tempo ispirato. Il desiderio di essere in comunione con gli altri, la gioia del cuore e la presenza di Dio sono sentimenti che vanno al di là dei sensi. Sono ovunque, in ogni essere umano e tutto intorno a noi. Beata (Polonia)Ancora mi ricordo del mio primo incontro a Ginevra. La prima cosa che avevo notato era il numero impressionante di giovani arrivati per questo incontro. Mi sono sentita molto piccola, non per la mia età, ma perché non conoscevo che poche persone e mi sentivo un pò sola. Anno dopo anno sono arrivata alla conclusione che sorridendo agli altri non mi sentivo mai più sola! Come d’abitudine, nelle nostre chiese d’accoglienza, abbiamo riflettuto sulla Bibbia e pregato insieme. Sia le famiglie che le chiese ci hanno del tutto aperto le loro porte ed i loro cuori. Sabato 1 gennaio 2011Giorno della partenza
Laurent (Svizzera)Gioia, compassione e perdono. Nel piccolo gruppo di condivisione al quale ho partecipato, abbiamo concluso che questi tre slanci proposti dalla Lettera dal Cile nascono nelle relazioni fra le persone. Queste relazioni erano proprio al cuore dell’incontro, con i nostri ospiti, nelle chiese d’accoglienza, nei gruppi di condivisione, nella piccola équipe di lavoro. Nell’apertura all’altro, ho visto nascere la gioia degli uni e degli altri. E’ stato anche sorprendente sentire tutti coloro che erano stupiti e felici che le numerose chiese di differenti denominazioni cristiane a Rotterdam partecipassero insieme all’incontro. Ancora una volta, è nell’azione di fare il passo verso l’altro che nasce una gioia nuova. Preghiera per la pace e festa delle nazioni
Domenica 9 gennaio 2011Il pellegrinaggio di fiducia continuaSe l’incontro è già terminato, non per questo tutto si ferma. Qualche fratello della comunità e i giovani permanenti che hanno aiutato nella preparazione dell’incontro resteranno a Rotterdam ancora qualche settimana. Sarà questa l’occasione per dire grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro, a cominciare dalle chiese partecipanti e le famiglie di accoglienza. Sono stati organizzati momenti di preghiera che permetteranno di incontrarsi e di condividere quanto è stato vissuto, gli avvenimenti, quelli attesi e quelli imprevisti, che hanno scandito i cinque giorni di questo incontro europeo. La preghiera quotidiana continuerà fino alla metà di gennaio. Di ritorno a casa loro, i giovani pellegrini arrivati da tutta l’Europa saranno invitati a momenti di condivisione dai differenti responsabili dei gruppi. E per alcuni, un soggiorno a Taizé sarà una nuova tappa del pellegrinaggio di fiducia sulla Terra. Nadiya (Ucraina)Dio ci ama come siamo. Poco importa il colore della tua pelle, la tua età o la tua religione. L’amore di Dio è come un dono che possediamo. Ci insegna non solo a ricevere, ma a condividere con gli altri quello che abbiamo. Qui a Rotterdam, attraverso l’incontro europeo, ho trovato la pace per la mia anima e per il mio cuore. Pregare insieme con tanti giovani di paesi differenti, vivere qualche giorno con una famiglia che ti ospita, condividere le mie esperienze con altre persone, mi ha dato più forza per continuare i miei obiettivi nella vita con Dio che si prende cura di me e della mia anima, ed anche per meglio far fronte ai problemi che incontro nella mia vita. Qualche specificità nell’incontro di RotterdamDopo qualche giorno, i pellegrini erano rientrati nei loro paesi. A Rotterdam la vita continua, nelle famiglie e nelle chiese ospitanti. Come frère Alois ha sottolineato la prima sera, gli abitanti di Rotterdam, Delft, Utrecht, L’Aja e di altre città ancora hanno aperto le loro porte fino all’ultimo. Ancora negli ultimi giorni, e fino alla vigilia dell’incontro, centinaia di posti sono stati offerti. Un altro fatto che ha segnato l’incontro è stato il coinvolgimento di tante comunità cristiane nella preparazione dell’incontro: riformati, cattolici romani, vetero-cattolici, evangelici, ortodossi, in un modo o nell’altro, hanno accolto i giovani. Molto sovente ci fu una vera e propria collaborazione. Così, le trasmissioni cattoliche e protestanti dell’Olanda, per la prima volta, hanno presentato ogni giorno dei servizi sul secondo canale nazionale. Un altro esempio di lavoro comune è stato il programma preparato per gli adolescenti fra i 12 e i 17 anni, elaborato insieme dalle pastorali giovanili delle Chiese e che prevedeva una particolare accoglienza e degli incontri adattati ai partecipanti. D’altronde, possiamo senza dubbio affermare che non ci sono mai state tante proposte d’incontro per i partecipanti come in questa occasione. Le autorità civili sono state molto coinvolte, seguendo l’esempio del sindaco di Rotterdam, Sig. Aboutaleb, che ha anche animato un incontro. Infine, i responsabili ed impiegati del luogo centrale dell’incontro, il parco delle esposizioni di Ahoy, sono stati molto disponibili ed attenti affinché tutto andasse per il meglio. Bartek (Polonia)Per me questo incontro ha superato ogni mia aspettativa. Ho ricevuto da Dio ciò che avevo chiesto nella preghiera, ed anche di più. Tutto questo mi ha aiutato a capire chi sono. Ho capito fino a qual punto sono importante per Dio. Volevo costruire la mia identità, la fiducia in me stesso su quello che faccio, sul numero degli amici che ho, sul mio successo nel lavoro e nella vita. Ad un certo momento ho avuto tutto questo, tuttavia mancava qualcosa. Come qualcuno mi ha detto prima dell’incontro: « Solo su Dio puoi costruire la fiducia in te stesso. » Ho capito che lui è l’unico amore, senza di lui è come se si cercasse un cammino senza meta, non facendo altro che affaticarsi. Cogli ciò che ti è dato anche se è una croce nella tua vita. Dio ti aiuterà ad attraversare le tue difficoltà ed a portare la tua croce, tu non sei solo. Questo può essere un cammino di gioia e di felicità. Programme in detail [http://www.taize.fr/IMG/pdf/livret_it.pdf]
|