Notizie dalle piccole fraternità provvisorieLe piccole fraternità provvisorie sono state dal 2014 un’esperienza molto arricchente sia per le comunità che le hanno accolte, le parrocchie, i luoghi di solidarietà che per i giovani che hanno sperimentato questa avventura spirituale. Siamo lieti così di poter continuare. La vita è scandita da tre preghiere comuni quotidiane, dal lavoro pastorale e sociale con le comunità cristiane locali, dalle visite alle persone isolate o in difficoltà, dalle preghiere aperte a tutti e da incontri di giovani.
Su questa pagina è possibile seguire le notizie di queste piccole fraternità provvisorie, aggiornate regolarmente.
Parigi(Francia)
Almeria (Spagna)
Novosibirsk (Russia)
https://spcnovosibirsk.wordpress.com/ Roman (Romania)
Oran (Algeria)
https://taizeoran.wordpress.com/ Bouet (Egitto)
https://taizeinegypt.tumblr.com/ Sidone (Libano)
Friburgo(Svizzera)
Sumy (Ucraina)
Tolosa(Francia)
Bad Doberan (Germania)
Tallinn (Estonia)
Minden (Germania)
Oberrieden (Svizzera)
Zaragoza (Spagna)
Delemont (Svizzera)
Akkar (Libano)
Givors (Francia)
Bari (Italia)
Torres Vedras (Portogallol)
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Münster (Germania)
Marrakesh (Marocco)
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Paris (Francia)
Bruges (Belgio)
Birmensdorf (Svizzera)
Krefeld (Germania)
Sumy (Ucraina) - febbraio/marzo 2016
Dal 21 febbraio al 21 marzo Lenka (Repubblica Ceca), Rafaela (Svizzera) e Mira (Germania) hanno vissuto in una parrocchia cattolica a Sumy, Ucraina. All’inizio della loro esperienza hanno scritto: Questo paese è veramente diverso da tutto quello che conoscevamo, ma siamo così felici di avere l’opportunità di scoprirlo. La gente è molto aperta e disponibile con noi. Stiamo conoscendo anche la difficile situazione in Ucraina . Molte persone sono senza lavoro, o addirittura senza casa. Due volte alla settimana si cucina per loro. Siamo impressionati dall’ottimismo della gente. La guerra è un argomento di discussione quando la gente ci racconta dei membri delle loro famiglie che sono morti.
Abbiamo visitato un vecchio cieco per aiutarlo nelle faccende domestiche, e ci ha invitato ancora una volta. Ci sorprende per la sua fede. Per lui la fede è la fonte della vita. In lui si vede una luce interiore. Il suo nome è Ishtvan. In seguito hanno aggiunto: Abbiamo avuto una preghiera con molti parrocchiani e alcuni africani. Abbiamo anche incontrato alcuni soldati di Donetsk, una forte esperienza.
Rafaela ha scritto ancora: Abbiamo incontrato tante persone così accoglienti. A volte mi chiedevo come sarebbe andata a finire, ma alla fine tutto si è sempre concluso positivamente, come se fossimo guidati da Dio. Le preghiere quotidiane ci hanno aiutato a trovare la pace e ad affrontare i problemi.
È stato difficile andarsene. Non avrei mai immaginato che mi sarebbe piaciuto così tanto, incontrare tante persone interessanti e sentirsi a casa in Ucraina. Anche se l’inizio è stato difficile, rimanere in Ucraina mi ha dato una fede rinnovata, la forza e le motivazioni per la mia vita.
Oksana, che ha organizzato a livello locale l’ospitalità della piccola fraternità temporanea, ha scritto dopo la loro partenza: Tra le attività delle giovani donne c’erano molte opere di solidarietà, come la cucina, la distribuzione dei ai senzatetto, le visite alle persone anziane e malate ... Naturalmente abbiamo dedicato una serata alla presentazione di Taizé.
Siamo tutti d’accordo che questa fraternità provvisoria è stata un’esperienza indimenticabile. Perciò vorremmo invitare altri volontari per la Quaresima del prossimo anno! Grzybow (Polonia) - febbraio/marzo2016
Katia, Julia e Josy hanno vissuto in una piccola fraternità temporanea di giovani da metà febbraio a metà marzo a Grzybow, Polonia, accolte dalla parrocchia e dalla comunità rurale Zierno: È stato importante per noi avere le preghiere quotidiane al centro della nostra fraternità. Oltre ai nostri ospiti Ewa e Peter, c’era un altro partecipante regolare: Magda, una giovane donna del villaggio, che veniva ogni mattina. Anche se ci sono stati alcuni problemi di comunicazione in inglese, spesso è rimasta per il tè o ci ha invitate a casa sua e di suo marito. È stata una sfida cantare in polacco, ma abbiamo voluto rendere la preghiera accessibile al maggior numero di persone.
Le nostre attività sociali di per sé non sono stati spettacolari. Ma per le persone che abbiamo aiutato, erano importanti. Per esempio aiutavamo una donna, limitata a causa di una disabilità, a fare la spesa e a visitare la tomba dei suoi genitori. E anche se non parlava né tedesco né inglese, e noi non parlavamo polacco, la comunicazione andava bene. Forse perché è una donna molto aperta e curiosa. Ewa, che ha accolto la piccola fraternità a Grzybow, scrive: Ho spiegato alle giovani che le preghiere che hanno animato erano per me come ali che mi hanno aiutata ad affrontare le sfide e i problemi di tutti i giorni ... Gyongyosoroszi (Ungheria) - febbraio/marzo2016
Stephan Javier e Timothy sono stati accolti come piccola fraternità provvosoria a Gyöngyösoroszi, in Ungheria, presso le Suore del Buon Pastore, da metà febbraio a metà marzo. Il paese è caratterizzato dalla presenza dalla popolazione zingara: Stéphane ha scritto: Nel piccolo villaggio di Gyöngyösoroszi abbiamo incontrato una cultura molto diversa dai nostri standard europei. Tuttavia, condividiamo lo stesso continente da secoli. La popolazione zingara è nomade, e vivono in un mondo e una società completamente diversa dalla nostra. Valutano le cose materiali in modo molto diverso.
Javier aggiunge: Nella scuola primaria facevamo ridere i bambini, giocavamo insieme. E anche gli adulti sono stati coinvolti dalla nostra presenza. Ci volevano dire quanto fosse difficile la loro missione educativa. Gli insegnanti sono tutti ungherese e gli studenti sono tutti, senza eccezione, zingari. Tutti gli studenti ungheresi vanno in un’altra scuola. I bambini non sembrano colpiti da questa separazione, ma i giovani stanno cominciando a mostrare segni di frustrazione. Una nonna ci ha detto come questa separazione sia presente nella sua vita, anche quando, la Domenica, va in chiesa ...
Timothy : Ieri abbiamo avuto la grande gioia di essere invitati da Katti e dalla sua numerosa famiglia. Al piacere semplice di un buon pasto si aggiunge la felicità che un tale invito sia stato possibile. Quando dieci giorni fa avevamo espresso alle sorelle il nostro desiderio di condividere un pasto con gli abitanti del villaggio, avevano pensato che non fosse possibile.
Stéphane : Noi tre ervamo proprio fatti per vivere una piccola fraternità temporanea. Non è che siamo tutti uguali, ma le diverse esperienze di vita e di fede, le tre culture leggermente diverse dei nostri paesi, e anche le nostre voci per cantare hanno reso la nostra esperienza più ricca di quanto avessi mai immaginato. Non è stato sempre facile e qualche volta abbiamo avuto discussioni su come o cosa fare. Ma è stato un bene per noi sapere che c’era una tale base comune su cui potevamo vivere. Calais (Francia) - febbraio/marzo 2016
Petr e Tomasz, due volontari di Taizé, sono a Calais per alcune settimane. Ecco il loro primo messaggio, in cui danno qualche notizia dalla loro vita lì e del lavoro con i rifugiati nella "giungla": Siamo nella casa "Maria Skobsova" alla fine del nostro secondo giorno a Calais. Marie e Adam si sono presi perfettamente cura di noi e abbiamo trascorso un bel momento insieme. Stiamo cercando di organizzare una preghiera comune a casa, ma soprattutto nella "giungla". Abbiamo aiutato nella cosiddetta cucina "Belgio" per distribuire 350 pasti.
Martedì abbiamo vissuto con grande ansia, a causa dell’ultimatum di sgombero e della distruzione di metà del campo, dove si trova anche la "nostra" chiesa ortodossa dell’Anglelo San Michele. Questo ultimatum è stato utilizzato più volte in passato e anche se non è successo niente, le persone hanno naturalmente paura. Pregate per questo. Qualche tempo fa alcune roulotte appartenenti ai volontari del campo sono state attaccate e alcune di esse bruciate. Fortunatamente non vi dormiva nessuno al momento. Per noi la prima impressione è molto forte. Il peggio è stato vedere i bambini del campo. ... E le famiglie con bambini piccoli ... Questo è un segno di speranza? E i genitori sono esausti. Approfittiamo di tutte le opportunità per rimanere a parlare con le persone del campo, per molte ragioni. Qualcuno vuole una piccola croce, un altro ha bisogno di un po’ di materiale; ma soprattutto la gente vuole parlare semplicemente della loro giornata, di quello che accadrà martedì, ecc Quando abbiamo lasciato la "giungla" oggi, una macchina si è fermata in mezzo alla strada e alcune ragazze musulmane in hidjab ci hanno detto di aver lasciato per noi in chiesa una scatola di Bibbie in inglese .... Petr scrive più tardi, il 14 febbraio : Nella casa Maria Skobtsev, uno di noi sta riparando la vecchia casa e anche alcune biciclette. Ieri abbiamo avuto una preghiera di Taizé con una ventina di persone, soprattutto da Arras e Lille. Abbiamo decorato la nostra cappella e alcune persone provenienti da Arras hanno suonato la chitarra.
Abbiamo avuto una buona condivisione con degli abitanti di Calais di un’associazione ecumenica e della chiesa anglicana. Capisco un po’ di più i sentimenti e le paure delle persone che sono ’’stanche dei rifugiati’’. Anche per queste persone è stato molto interessante chiederci le nostre opinioni e l’esperienza quotidiana del campo. E’ necessario essere presenti anche tra gli abitatnti di Calais. Dobbiamo cercare di capirli e loro devono capire/sentire che non siamo qui solo per i profughi, ma anche per loro. Sento le stesse paure e pregiudizi tra le persone dellla giungla e di Calais. La nostra casa dovrebbe essere un luogo per costruire ponti tra i due gruppi. In quello che viene chiamata la giungla, ogni giorno siamo andati alla cappella ortodossa eritrea. Abbiamo trovato lì Solomon, che è un leader della chiesa. Egli è "l’uomo va-tutto-bene e mai-un-problema". Quando siamo soli, noi preghiamo con i cati. Una volta mi sono unito nell’Eucaristia. Una bambina di sei anni ha cantato e pregato per tutti. Mi ha ricordato i bambini a Taizé, e quando ho pensato che anche lei era il bersaglio dell’odio contro i profughi, non ho potuto fare a meno di piangere. Fratello Johannes, un prete responsabile della casa Maria Skobtsev, scrive il 29 febbraio : Oggi la polizia ha iniziato la demolizione del campo... Solo poco prima alcuni cristiani iraniani mi avevano chiesto di sedersi davanti alle loro baracche insieme a loro e di pregare per loro. (...) Questo è un giorno triste per la gente nel campo, persone che sono scappate dalla violenza, dalla guerra e dai conflitti, dalla povertà. Sono persone giovani che già soffrono un trauma. Per favore, pregate per le persone che hanno perso le loro case, i loro documenti e le loro proprietà e per coloro che sono stati vittime di violenza, ancora una volta. Roma (Italia) - febbraio/marzo 2016Durante la Quaresima 2016, in occasione dell’Anno Santo della Misericordia, Xiaoxia (Cina), e Johanna Franziska (Germania), Dominika (Polonia) ha vissuto in una piccola fraternità provvisoria tra le suore Canossiane a Roma. Due volte al giorno raggiungevano alcuni fratelli della comunità per condurre una preghiera meditativa con i canti di Taizé nella Chiesa di San Giovanni Battista de’Fiorentini. De Franziska : Attraversare la strada a Roma è un pellegrinaggio di fiducia! Bisogna essere coraggiosi per fare i primi passi sulla strada fino a vedere le auto rallentare, in modo da essere sicuri di poter continuare la strada in tutta sicurezza. Far parte di una piccola fraternità provvisoria nella capitale d’Italia è un po’ anche questo. Ci sono molte piccole incertezze, per esempio, che nessuno di noi conosce una parola di italiano - solo poche parole o un po’ di francese e spagnolo - non molti italiani parlano bene l’inglese - ma, come per magia, possiamo trovare la nostra strada in città. Ma quando sentiamo le lingue in giro, sappiamo di non essere l’unica tedesca, polacca o anche cinese in questa città molto turistica.
I nostri giorni sono strutturati intorno alle tre preghiere: la preghiera del mattino alle 9 a casa, la preghiera di mezzogiorno alle 12 e nel pomeriggio alle 17 con alcuni fratelli di Taizé nella cappella laterale di San Giovanni Battista dei Fiorentini. Tra queste due preghiere nel pomeriggio, si pratica attivamente la solidarietà e la misericordia dando una mano in una mensa della Caritas, che serve tra i 450 e 550 senza fissa dimora, senza lavoro e rifugiati. E’ bello vedere che molte persone vengono ad aiutare. Durante il nostro lavoro, iniziamo spontaneamente a cantare, e di solito è apprezzato dalla gente che mangia. Per molti di loro, la cosa più importante è che diamo tempo e spazio della nostra vita per essere con loro. Questa esperienza ci dimostra che andare dove c’è bisogno di noi, essere lì e vedere come aiutare senza parlare la lingua richiede fiducia in un primo momento, ma non è difficile. Dopo tutto, tutti noi sorridiamo nella stessa lingua! Lancaster (Inghilterra) - fébbraio/marzo 2016
Dal 15 febbraio al 15 marzo Lisa, Camilla e Elli hanno vissuto in una piccola fraternità temporanea di giovani a Lancaster, nella comunità di Lunesdale. Si possono trovare le impressioni della loro permanenza nel blog: Porto (Portogalo) - gennaio2016
Nel mese di gennaio, Rita (Irlanda), Cecilia (Italia) e Lin (Germania) hanno vissuto in una piccola fraternità provvisoria di giovani a Bonfim / Porto. Qui ci sono alcuni echi: Perché sono qui? Non posso parlare la lingua, nessuno capisce quando parlo inglese perché "parlo troppo veloce, e con un accento buffo", non canto bene, non ho idea di quello che sta succedendo! Perché sono qui? Poi questo invito mi viene in mente: basta che tu sia qui, con le persone e pregare tre volte al giorno - questo è tutto.
Padre Nuno scrive: Un mese sembra essere un tempo breve, non c’è abbastanza tempo per vivere, per risolvere alcuni conflitti, ma è stato possibile. La mia casa e la mia parrocchia sono sempre aperte ad accogliere una fraternità provvisoria. Credo che l’evangelizzazione delle città passerà attraverso la preghiera e il lavoro, con l’unico desiderio di servire Gesù. E se la comunità famigliare vive sempre meno il Vangelo è molto importante incoraggiare l’esistenza di piccole fraternità che vivono la radicalità del Vangelo. Esse non sostituiscono la famiglia, ma vanno oltre la famiglia.
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