Alcuni buoni motivi per andare a Rostock

Una visita a Rostock in giugno ha permesso a tre fratelli di Taizé di constatare di persona che questa città anseatica sul Mar Baltico è una buona scelta per un incontro europeo. Ecco una prima serie di buoni motivi per andarci. Altri seguiranno a settembre: i fratelli torneranno con un’équipe internazionale di giovani volontari.
1. Mangiare un gelato all’olivello spinoso davanti a una rompighiaccio fuori servizio

Nel porto della città vecchia - il Warnow, che sfocia in mare a Warnemünde, è navigabile fino a Rostock - si può mangiare (perché no, in inverno) un delizioso gelato [all’olivello spinoso] sullo sfondo di una rompighiaccio in disuso ormeggiata alla banchina.

2. Che un gabbiano rubi una "Fischbrötchen".

Prima del gelato è possibile acquistare un involtino di pesce. Ma attenzione, un gabbiano potrebbe prenderlo se non si fa attenzione. Lo stesso vale per il picnic, che viene distribuito ogni sera dell’incontro per essere consumato andando alla preghiera di mezzogiorno.

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3. Nel porto di Warnemünde, osservate un traghetto ecologico

Al porto di Warnemünde è possibile vedere il traghetto che va e viene dalla Danimarca (Rostock è a sole 3 ore da Copenaghen). Questo traghetto sembra avere un’enorme ciminiera, ma in realtà è un "rotore Flettner", un dispositivo che consente di risparmiare il 10% del carburante.

4. Scoprite una regione dalle mille sfaccettature

Anche le città e i villaggi circostanti, con le loro case di paglia, le chiese gotiche in mattoni rossi e la chiesa abbaziale del XIII secolo con la sua guglia visibile da lontano, sono una vista gradita. La regione è stata messa sotto i riflettori del mondo nel 2007 con la riunione del G8 a Heiligendamm.

5. Lasciarsi accogliere

Nel Meclemburgo si dice che "anche la fine del mondo arriva cinquant’anni dopo" (Helga Schubert). Forse è proprio questa lentezza locale a spiegare perché una famiglia arrivata a Rostock tre anni fa dal sud, dalla costa della Croazia, è stata la prima a compilare la sua scheda di accoglienza. I cristiani sono in minoranza ma hanno molti amici. Non sarebbe possibile organizzare l’accoglienza affidandosi solo ai credenti. Anche persone che si dichiarano atee hanno espresso il desiderio di partecipare all’evento.

6. Una squadra di calcio allenata da un cristiano convinto

Per chi ama il calcio: l’allenatore Jens Härtel, che ha portato l’Hansa Rostock in seconda divisione, è un cristiano che prega, legge la Bibbia e sa di essere sostenuto nella sua vita e nella sua fede dalla comunità cristiana. Dice: "Ero un cristiano prima di diventare allenatore. E lo sarò ancora quando non sarò più un allenatore.

[1Photo: © Raymond Strauß

Printed from: https://www.taize.fr/it_article34423.html - 3 October 2023
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