Incontro europeo a Rostock

Messaggi ricevuti

Qui pubblichiamo i messaggi indirizzati dai responsabili ecclesiali e politici ai partecipanti del 45o incontro europeo di Taizé a Rostock.

Papa Francesco
Il patriarca ecumenico Bartholomeo
Il Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale, Rev. Anne Burkhardt
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, M. António Guterres


Papa Francesco

Cari giovani,

mentre siete riuniti a Rostock per l’incontro europeo di Taizé, Sua Santità Papa Francesco desidera esprimervi la sua vicinanza spirituale e il suo affetto. È una fortuna che, dopo gli anni della pandemia, ci si possa incontrare di nuovo, il che è un bel segno di speranza. Grazie al Signore!

Tuttavia, come sapete, il nostro mondo deve affrontare altre grandi sfide, in particolare la tragedia del riemergere della guerra in Europa. Questo senza dubbio vi preoccupa, vi scandalizza, e state cercando di capire come reagire; cosa fare insieme per contribuire a costruire la pace e una maggiore fraternità umana. Dobbiamo essere lucidi di fronte al male, quello che ci circonda così come quello che a volte abita il nostro cuore. Di fronte al male, il tema che vi accomuna quest’anno, “2023 Vita interiore e solidarietà ”, vi porterà ad optare per la fiducia in Dio, senza disperare dell’umanità.

Il Papa non può che incoraggiarvi in ​​questa opzione. Infatti, è attraverso la preghiera, la vita interiore, il rapporto personale con il Signore che la speranza rimane viva e che la fiducia in Lui si rinnova costantemente. Ed è praticando la solidarietà umana, forti di questa presenza del Signore dentro di voi, che sentirete quanto Dio può agire attraverso di voi per cambiare il mondo.

Avete scelto anche di interrogarvi sulla creatività alla quale Dio vi chiama in questo periodo storico, in cui molti giovani vivono nell’ansia e a volte nella paura. Vediamo nel Vangelo che Gesù prepara i suoi discepoli a resistere alla paura che paralizza, che blocca ogni iniziativa, che isola. Non promette loro comodità, ma la sua pace. Non dà loro risposte preconfezionate, ma promette il suo Spirito. Accogliendo questo Spirito, potrete pronunciare il "no" alle ingiustizie in tutte le loro forme lasciando maturare in voi il "sì" che vi permetterà di cercare insieme risposte alle sfide del nostro tempo.

È per far ascoltare al Popolo di Dio questo stesso Spirito che il Santo Padre ha impegnato la Chiesa cattolica in un processo sinodale, affinché la buona novella di Gesù possa essere meglio annunciata al mondo, con la gioia e la speranza che porta a ogni uomo. Il Papa vi incoraggia a prendere il posto che vi spetta in questo processo e vi invita a pregare per questa intenzione.

Papa Francesco vi impartisce la Benedizione Apostolica e chiede allo Spirito Santo di suscitare e sostenere in voi lo stesso “sì” che ha suscitato nel cuore della Vergine Maria.

Edgar Peña Parra, Sostituto


Il patriarca ecumenico Bartholomeo

Cari giovani.

Dopo due anni segnati dalla pandemia di COVID-19 e dal ritorno di un conflitto armato particolarmente sanguinoso nel vecchio continente, gli incontri dei giovani di Taizé tornano sulle strade d’Europa per un inizio d’anno eccezionale a Rostock, in Germania. Vi salutiamo con grande gioia ed inviamo i nostri più cordiali saluti dal Patriarcato Ecumenico. Preghiamo affinché l’esperienza ecumenica a cui state assistendo sia fonte di ispirazione e di rinnovamento per tutto l’anno 2023 che sta iniziando.

Come scoprirete, o riscoprirete per tutti coloro per i quali questi incontri non sono una novità, l’esperienza che vi viene offerta in questi giorni tocca il fondamento stesso del cristianesimo e della partecipazione al mistero della comunione. Infatti, anche se le nostre Chiese non sono ancora disposte ad incontrarsi intorno allo stesso calice, i momenti di condivisione, le occasioni di scambio, la realtà del vostro "stare insieme", sono la manifestazione tangibile di un’autentica esperienza di comunione.

Questa presa di coscienza che siamo membra dello stesso corpo, in Gesù Cristo, non può limitarsi a un solo esercizio intellettuale, ma è vissuta, creduta e scaturisce dal crogiolo in cui si dispiega il mistero stesso della Trinità, una e indivisibile. Perché la fede cristiana è spesso messa alla prova dalla storia stessa dell’umanità. Chiediamo segni. Vogliamo garanzie. Non possiamo sopportare i dubbi del nostro tempo. Ma l’oggetto stesso della nostra fede è Dio come persona, e non una qualche idea di Dio, tanto meno una spiritualità disincantata e senza volto. Il nostro cammino è chiaro; seguire questa verità rivelata dal Cristo incarnato che ha dato la sua vita per la vita del mondo. Questo cammino spirituale è quello di un’unione mistica, secondo la straordinaria espressione di san Paolo: “Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola, abbattendo il muro di separazione che li divideva, cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.” (Ef 2, 13-14) E come potrebbe scrivere anche san Gregorio il Teologo: "Beato colui che, grazie alla ragione e alla contemplazione, ha potuto rinunciare a questo mondo di materia e di carne..., incontrare Dio e unirsi alla luce assolutamente non mescolata, nella misura in cui è accessibile alla natura umana! Felice è lui che si eleva al di sopra di questo mondo e si unisce a Dio nell’altro mondo!” (Discorso 21,2).

L’unità dei cristiani è una testimonianza alla quale siamo legati da un impegno irreversibile. Tuttavia, con il passare del tempo, con il passare dei decenni, con il venir meno dell’entusiasmo iniziale, è necessario interrogarsi sulle ragioni della nostra ricerca dell’unità. Oltre all’ingiunzione di Cristo nel Vangelo secondo san Giovanni: “Siate uno!” (Gv 17,21), che sola determina la nostra ricerca della ristabilire legami di comunione, è essenziale comprendere l’attualità sempre rinnovata di questo comandamento. Certo, le condizioni storiche stanno cambiando. D’altra parte, il nostro incrollabile attaccamento al riavvicinamento dei cristiani, all’unità delle nostre Chiese, è dovuto all’emergere di un kairos ecumenico, attraverso il quale si manifesta la cattolicità ecclesiale e di cui voi oggi avete la ricca esperienza.

In ognuno di voi risplenda la grazia dell’unità e della pace, ed essa sia portatrice della speranza che sostiene la vita della Chiesa, affinché siate degni operai nella vigna del Signore.


Il Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale, Rev. Anne Burkhardt

Cari pellegrini della fiducia,
Caro Frére Alois e la Comunità di Taizé,

Vi saluto a nome della Federazione Luterana Mondiale, una comunione mondiale di 149 chiese con oltre 77 milioni di aderenti.

Siete tutti in viaggio, un viaggio che vi porta sempre più a fondo in cosa significa la fede, come si vive la fiducia e come si esprime l’amore. Il piano di Dio per il nostro mondo è un piano di riconciliazione e di pace. Questa buona notizia è ciò che ci spinge a lavorare per la giustizia e ad opporci a tutte quelle forze, potestà e principati, come scrive Paolo, che vogliono dividere, frammentare e distruggere la creazione voluta da Dio.

Siete riuniti a Rostock. La realtà della guerra minaccia ancora una volta l’Europa. Preghiamo per una pace giusta in Ucraina, e preghiamo anche per una pace giusta in tanti altri luoghi del nostro pianeta. Preghiamo anche per la pace con il nostro pianeta, la Terra stessa. Possiamo camminare dolcemente su questa Terra e prendercene cura con giustizia.

Mi unisco a voi in un impegno di preghiera e di azione in questo incontro europeo a Rostock. Dietrich Bonhoeffer ha scritto che la preghiera e l’azione definiscono il futuro della Chiesa. Preghiamo dunque con fervore e, con cuore gioioso, serviamo il nostro prossimo. Che Dio vi benedica in modo che anche voi possiate essere una benedizione per gli altri.


Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, M. António Guterres

La comunità di Taizé rappresenta un faro di speranza, di pace e di compassione per innumerevoli persone in tutto il mondo.

Ho bei ricordi della mia partecipazione a un incontro di Taizé quando ero studente – e vi auguro il meglio in occasione del vostro incontro annuale.

Stiamo affrontando tempi profondamente difficili. Il COVID-19 ha esacerbato fragilità e ingiustizie. I conflitti e le disuguaglianze sono in aumento. L’incitamento all’odio e la disinformazione allontanano le persone. E il cambiamento climatico, insieme alla perdita di biodiversità, minaccia la nostra stessa sopravvivenza.

I giovani sono stati i primi a lanciare l’allarme ed a spingere verso il cambiamento. Sono convinto che dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per sostenere i vostri sforzi di creatori del nostro futuro comune. Questo è il motivo per cui ho lavorato per rafforzare l’impegno dei giovani, anche istituendo l’Ufficio per i giovani delle Nazioni Unite.

Grazie per il vostro impegno a favore della pace, dello sviluppo sostenibile e dei diritti umani in tutto il mondo. Le Nazioni Unite sono al vostro fianco nello sforzo comune per costruire un mondo più giusto, sostenibile e inclusivo per tutti.

Printed from: https://www.taize.fr/it_article35119.html - 30 April 2024
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