Siamo molto felici di accogliervi da così tanti Paesi questa settimana a Taizé. Siete arrivati numerosi soprattutto dalla Svezia e dalla Germania, ma anche da Portogallo, Italia, Francia, Ungheria, Romania, Serbia, Repubblica Ceca e da diverse parti della Spagna. Siamo anche grati per la presenza tra noi di giovani provenienti dall’Ucraina..
Questa settimana è stata particolarmente intensa. Vorrei parlare di due eventi speciali che ci hanno segnato in questi giorni.
Innanzitutto, martedì sera, il nostro fratello Matthias ha fatto il suo impegno a vita come fratello della comunità. Che gioia per noi e che gioia anche accogliere la sua famiglia! Dopo un periodo come volontario a Taizé, aveva iniziato a lavorare come insegnante, ma ha chiesto di tornare qui perché sentiva la chiamata a diventare un fratello nella nostra comunità.
Stavamo parlando all’inizio della settimana e gli ho detto che questa sera volevo dire qualcosa sulla canzone “Herre visa mig vägen” che cantiamo in svedese, visto che qui ci sono molti di voi provenienti dalla Svezia. Lui ha sorriso e mi ha detto che questo era uno dei nuovi canti del 2018, quando è tornato a Taizé, e che da allora lo accompagna.
Queste parole di Santa Brigida, una donna svedese vissuta nel XIV secolo, sono molto belle e ci preparano a impegnare la nostra vita in Cristo, a seguirlo ogni giorno. Ella prega: “Signore, mostrami la strada e rendimi disposta a percorrerla, dammi la pace del cuore”.
Brigida era una donna che amava la Chiesa e che soffriva a causa delle divisioni presenti al suo tempo. Aveva un cuore per l’unità ed era una donna di pellegrinaggio che andò a Santiago de Compostela e a Roma, viaggi enormi da intraprendere.
Ognuno di noi potrebbe pregare queste parole nei prossimi mesi? Pregandole, forse vedremo più chiaramente ciò che Dio ci chiede. Possiamo diventare pellegrini di unità e di pace come Brigida e lo Spirito Santo ci darà l’audacia necessaria per correre il rischio di dire sì a Cristo con tutta la nostra vita.
Ogni persona ha una vocazione. Dio ha bisogno di persone che testimonino l’amore rivelato in Gesù in ogni ambito della vita. Non c’è una vocazione più alta o più bassa. Ma ognuno di noi sarà pronto a prendersi del tempo per cercare o forse rinnovare un impegno con Cristo nella propria vita? Non si tratta solo di un tempo di permanenza a Taizé, ma di ogni giorno della nostra vita, ovunque Dio ci chiami.
In secondo luogo, durante questa settimana, abbiamo l’opportunità di ascoltare i credenti della tradizione ortodossa. Camminare insieme a cristiani di diversa provenienza è un passo essenziale nel cammino verso l’unità di tutti coloro che amano Cristo.
Quando ho viaggiato nei Paesi ortodossi, sono stato spesso colpito dalla bellezza delle funzioni, dove si percepisce qualcosa del mistero di Dio e una fede incrollabile nella risurrezione di Cristo.
Questa settimana abbiamo tra noi un gruppo della Chiesa ortodossa in Ucraina, accompagnato dal vescovo Efrem di Kiev. Con me c’è Anastasiya, alla quale vorrei chiedere: "Cosa significa vivere come Chiesa in tempo di guerra?".
Anastasiya: “Oggi, come Chiesa ortodossa in Ucraina, stiamo cercando una forma di ministero durante la guerra. Uno dei temi principali di questa ricerca è stata la riscoperta della comprensione della comunità come unione capace non solo di condividere la gioia ma anche di sperimentare la sofferenza insieme..
Questo significa un esercizio costante di ascolto dell’altro, nonostante l’intensità della voce del dolore. La violenza cerca il conflitto e il silenzio, ma la comunità come forma di servizio non lo permette; crea pazienza, amore e dà spazio alla Parola.
Per i credenti ortodossi in Ucraina, la comunità di Taizé è oggi un luogo in cui i nostri primi passi diventano più sicuri.”
Domani sera, il Metropolita Demetrios della Chiesa greco-ortodossa verrà da Parigi per celebrare con noi la liturgia all’ora in cui normalmente facciamo la preghiera serale qui nella chiesa della Riconciliazione. Ha visitato Taizé diverse volte ed è un servo di Dio molto umile e generoso.
Per molti di voi sarà un’esperienza nuova, forse non facile da capire, ma ascoltate la tradizione millenaria della preghiera cantata e il mistero della liturgia. Sarà anche un momento di preghiera per noi con i cristiani dei Paesi ortodossi dove la guerra è presente o la libertà è limitata.
Quando le nostre sorelle e i nostri fratelli ortodossi riceveranno la comunione, noi fratelli di Taizé distribuiremo il pane benedetto a tutti gli altri presenti nell’assemblea. Anche se non possiamo condividere lo stesso calice, Cristo ci accoglie come ha nutrito la folla nel deserto, attraverso questo gesto. Il nostro desiderio di unità si manifesta attraverso la nostra preghiera comune..
Before the Orthodox Liturgy, please join us already at 8pm in church to pray in silence, like we do every Friday evening, for peace in our world where there is so much conflict. We pray for the situation where war is present like in Ukraine and in Gaza, but also where there is great tension, like in Lebanon and in Bangladesh.
We have a fraternity in that Bangladesh since many years. This week after many demonstrations and deaths, the government is changing, but the situation is still unsure. It is often the ethnic and religious minorities that suffer most in such times.
Finally at the end of the year, we will gather in Tallinn, Estonia, for our annual European meeting. Natali would like to invite you there:
“My name is Natali and I am from Estonia. I was born and raised in Saaremaa, the largest of our 2000 islands. To invite you to Tallinn for the upcoming European Meeting I need to begin with my experience 2 years ago, when Taizé changed my life.
This was my first time in Taizé and I came here running away from both the chaos in the world and in my own life. I was tired and did not know how to continue.
In Taizé I found peace within myself, others and in community. I fell in love with this place full of compassion, hope and our shared trust in God. But Taizé is so much more than a physical location as it is made weekly by all of us.
So I invite you to journey together to this secular north-east European country with a population of just 1.3 million people. In these universally uncertain times we need you. We need your experience to build a faithful and open Europe. Let’s meet again in Tallinn this December.”
So, see you in Tallinn! Now we will continue our prayer with song like on every evening of the year.