TAIZÉ

I quaderni di Taizé

11. Benedetti nella nostra umana fragilità

 

Il battesimo di Gesù lo rivela come il Figlio diletto di Dio, ma subito dopo, nelle tentazioni del deserto, la sua identità è messa in dubbio: se egli è veramente Figlio di Dio, come può patire la fame ed aver paura della morte?

Si sono spesso tirate conclusioni morali da questo racconto “delle tentazioni”. Ma, in realtà, è uno dei testi più profondi sul mistero di Gesù: che cosa vuol dire per lui essere il Figlio di Dio? In Gesù si trova unito ciò che sembra incompatibile. Il Figlio di Dio possiede una vera umanità.

Così viene aperta anche a noi una strada: siamo benedetti pure noi nella nostra condizione di fragilità. La fede non c’innalza al di sopra della condizione umana. Essa è la ferma fiducia che Dio ci ama anche quando siamo fragili e miseri.

PDF - 134 Kb

Ultimo aggiornamento: 26 agosto 2009