TAIZÉ

Testo biblico con commento

 
Queste meditazioni bibliche mensili sono proposte per sostenere una ricerca di Dio nel silenzio e nella preghiera, anche nella vita quotidiana. Si tratta di prendere un’ora per leggere in silenzio il testo biblico suggerito, accompagnato dal breve commento e dalle domande. Ci si riunisce poi in piccoli gruppi, da 3 a 10 persone, a casa di uno dei partecipanti o in chiesa, per un breve scambio su ciò che ognuno ha scoperto, con eventualmente un momento di preghiera.

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2012

Maggio

Geremia 7, 1-11 : Una religione contro la fede
Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia: "Férmati alla porta del tempio del Signore e là pronuncia questo discorso: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che varcate queste porte per prostrarvi al Signore. Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Rendete buone la vostra condotta e le vostre azioni, e io vi farò abitare in questo luogo. Non confidate in parole menzognere ripetendo: "Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!". Se davvero renderete buone la vostra condotta e le vostre azioni, se praticherete la giustizia gli uni verso gli altri, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia dèi stranieri, io vi farò abitare in questo luogo, nella terra che diedi ai vostri padri da sempre e per sempre. Ma voi confidate in parole false, che non giovano: rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri dèi che non conoscevate. Poi venite e vi presentate davanti a me in questo tempio, sul quale è invocato il mio nome, e dite: "Siamo salvi!", e poi continuate a compiere tutti questi abomini. Forse per voi è un covo di ladri questo tempio sul quale è invocato il mio nome? Anch’io però vedo tutto questo! Oracolo del Signore. (Geremia 7, 1-11)

Al tempo del profeta Geremia, sei secoli prima della nostra era, il piccolo popolo di Giuda, assediato da ogni parte, trovava la sua sicurezza in due promesse del Signore. La prima riguardava la Città santa, Gerusalemme. Fondata dal grande re Davide, i cui discendenti erano ancora sul trono grazie a un’“alleanza eterna” (2 Samuele 23, 5; vedi cap. 7), essa aveva la reputazione di essere incrollabile, “Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare, Dio la soccorre allo spuntare dell’alba” (Salmo 46, 6).

Questa fiducia nella Città era rafforzata dal fatto che vi ci fosse il Tempio di Salomone, “la casa del Signore”. Poiché non si poteva immaginare che Dio avrebbe abbandonato la sua dimora in mezzo ai suoi, il popolo si sentiva protetto qualsiasi cosa potesse capitare.

Solo… quelle promesse facevano parte di un tutto, un rapporto con il Signore chiamato alleanza. Attraverso quest’alleanza, Dio s’impegnava a prendersi cura dei figli di Israele ed essi, a loro volta, promettevano di ascoltare e mettere in pratica le sue parole (vedi Esodo 19, 1-9), i comandamenti, riassunti nella “Dieci Parole” (Esodo 20). Prese fuori dal contesto di questa alleanza, le promesse di Dio non avevano più consistenza, diventavano parole vuote, o addirittura bugie.

Ecco perché, un giorno, Geremia è mandato a porsi vicino alla porta del Tempio. Guardando tutti coloro che entrano, cerca di smascherare la loro illusione secondo la quale l’esistenza di un edificio, fosse anche la casa di Dio, potrebbe da solo procurare la salvezza. Il suo messaggio: se non ci si comporta come veri membri del popolo di Dio, rimanendo fedeli al Signore e praticando la solidarietà e la giustizia verso il prossimo, le professioni della religione sono inutili. Peggio ancora, esse sono blasfeme perché allontanano gli altri dal Dio vivo (vedi Ezechiele 36).

Non stupisce che, a seguito di questo intervento, Geremia venga arrestato e minacciato di pena di morte in nome della religione (vedi Geremia 26). Lui non si difende, ma afferma solo di aver agito unicamente in nome di Dio. Secoli dopo, un altro uomo di Israele è incolpato di morte per le parole che avrebbe proferito contro la religione del Tempio, trasformato in una “spelonca di ladri” (Geremia 7,11, Matteo 21, 13). La Bibbia ci mostra così che la separazione mortale tra le espressioni di pietà e la vera ricerca del Dio vivente può portare al peggior equivoco: una certa religiosità diventa il nemico della fede autentica.

- Su che cosa si fonda la mia fiducia in Dio? Quale impegno da parte mia è implicito dalla certezza che Dio mi resta vicino?

- Come capire meglio noi stessi, e aiutare gli altri a meglio comprendere, la relazione tra la fede che professiamo e le conseguenze di questa fede nella vita di ogni giorno?



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Ultimo aggiornamento: 1 aprile 2025